Italo Bocchino, oggi direttore del Secolo d’Italia ed ex esponente di spicco del centrodestra, si è raccontato al Corriere della Sera. Tema principale? L’amore. Il racconto di come è iniziata la sua storia d’amore con la chirurga estetica Giuseppina Ricci, 6 anni fa. Il primo incontro durante una cena a casa di Bocchino quando, spiega, ha capito che “per innamorarsi bastano sei secondi”: “Il giorno dopo, mi apposto sotto il suo studio e la invito per un aperitivo. Due giorni dopo, lei andava a Bologna per un convegno e l’accompagno in stazione. Quand’è partita, mi sono detto che, alla mia età, non si può perdere tempo. Sono andato a Bologna e mi sono fatto trovare nella sua stanza d’hotel”. E qui la domanda vien da sé: come ha fatto? “Il difficile è stato scoprire l’albergo. Poi è bastato dire alla reception che ero suo marito e chiedere la chiave della camera. Mi sono fatto trovare mentre leggevo un libro e ascoltavo Tchaikovsky”. Sia lui che Giuseppina concordano sul fatto che non ci sia stato alcunché di inquietante in questa mossa: “Si vede che il rischio valeva la pena”, le parole della dottoressa. Il racconto della storia d’amore, delle varie fasi e la consapevolezza di Bocchino: “Io cerco la serenità e avendo trovato una relazione completa, se la perdo, sono un cretino. Noi abbiamo scelto d’invecchiare insieme”. E le nozze in arrivo “a Ronciglione, nel Viterbese, chef quel pazzo di Gianfranco Vissani. Lì passiamo sempre i weekend in un casale bucolico in un parco di noccioli, castagni…”. Immancabile la domanda sui ritocchini: Ogni tre settimane, sono costretto a stendermi sul suo lettino per un’ora e mi fa trattamenti che non capisco e di cui non chiedo. Medicina rigenerativa, comunque. Soprattutto, il suo lavoro è difendere i miei capelli”. Capelli che, ci tiene a sottolineare anche ribattendo ad Andrea Scanzi: “Mi accusa di averli tinti. Invece, faccio il Prp: punture di plasma ricco di piastrine ottenuto centrifugando un prelievo di sangue. Giusi me lo inietta su testa, viso, collo, ovunque. Ne fa una questione di marketing familiare: io vado in tv e, se la gente mi vede invecchiato, ci fa lei una brutta figura”.
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