Un nuovo processo con le medesime accuse. Sarà processato giudicato con rito abbreviato Omar Confalonieri, l’ex agente immobiliare già condannato in secondo grado a 4 anni e 4 mesi per aver drogato con benzodiazepine una coppia di clienti e violentato la donna. L’agente immobiliare è imputato per altri cinque casi di presunte violenze con lo stesso schema. Il processo, come deciso oggi dal giudice per l’udienza preliminare di Milano Massimo Baraldo, inizierà il prossimo 4 ottobre.

Il pm Alessia Menegazzo, con l’aggiunto Letizia Mannella, avevano chiesto nei mesi scorsi il rinvio a giudizio per Confalonieri nella seconda tranche dell’indagine anche in seguito alle conferme delle vittime, sentite in incidente probatorio: hanno parlato di pesanti abusi dopo essere state narcotizzate con i tranquillanti. Mentre l’agente immobiliare veniva processato, nei mesi scorsi i carabinieri di Corsico avevano raccolto le testimonianze di oltre 200 donne che negli anni sono entrate in contatto con Confalonieri. Cinque di loro avevano ricostruito davanti agli inquirenti le violenze subìte. Il primo caso è avvenuto nella notte tra il 10 e l’11 luglio del 2012 e a breve sarebbe finito in prescrizione. Confalonieri avrebbe disciolto del tranquillante nell’impasto di un’arancina che aveva offerto alla sua vittima. Gli altri casi contestati sono avvenuti tra il 2013 e il 2015 e l’agente immobiliare aveva messo la sostanza psicotropa in tisane, birra o altri drink. Una delle vittime era minorenne. In due casi anche la moglie di Confalonieri era in casa quando sono avvenuti gli abusi.

Confalonieri, finito in carcere nel novembre 2021, era stato raggiunto da una seconda ordinanza di custodia cautelare. Ordinanza che ha riguardato anche la moglie (pure lei imputata con rito abbreviato), nei cui confronti è stato, però, firmato un provvedimento di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per violenza sessuale di gruppo in concorso con il marito in due dei cinque episodi. Oggi si sono costituite parti civili quattro delle cinque vittime, rappresentate dai legali Francesca Chiara Rossano e Anna Margherita Armandola. Nel processo sono entrati tra gli atti anche la perizia che dichiarò nel primo procedimento Confalonieri capace di intendere e volere e la consulenza difensiva, richiesta dai legali Luca Ricci e Emilio Trivoli, che puntava su un vizio di mente. Intanto, la difesa ha fatto ricorso in Cassazione contro la bocciatura di una richiesta di ricusazione del giudice Baraldo, che era stato anche il giudice del primo grado nel primo processo.

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