Iniziano a farsi sentire sui prezzi del grano le conseguenze della distruzione della diga di Kakhovka, in Ucraina. I terreni allagati sono in parte destinati alla coltivazione dei cereali, di cui Kiev è un grande esportatore. A rischio ci sono circa 50mila ettari di aree coltivabili (equivalenti più meno a 70mila campi di calcio, ndr). Le quotazioni del grano sono balzate oggi del 10%, superando i 626 dollari per bushel (27 kilogrammi). L’avena ha registrato un impennata del 13%, il mais un più modesto, ma comunque significativo, + 6,2%. Le quotazioni del grano rimangono comunque ben al di sotto del picco di circa 1.200 dollari raggiunto nelle settimane seguite all’invasione dell’Ucraina. Le quotazioni erano in costante calo dallo scorso 30 settembre. Nonostante i rialzi odierni, da inizio 2023 la flessione dei prezzi fiora il 20%.