La sera del 5 giugno la conduttura che trasportava ammoniaca dall’impianto di Togliattigrad, nella regione russa di Samara, per oltre 2400 chilometri fino al porto di Odessa, è stata oggetto di “sabotaggio” nella regione ucraina di Kharkiv, nei pressi del villaggio di Masyutovka. Da allora prosegue lo scambio di di accuse tra Mosca e Kiev, che si incolpano a vicenda sulla rottura dell’infrastruttura chiusa dal 24 febbraio 2022. Ma il danneggiamento di quell’impianto, che era cruciale fino a prima della guerra per il trasporto di ammoniaca verso Africa ed Europa utilizzata per la produzione di fertilizzanti, ora diventa un’arma di ricatto.

Mosca infatti pone la sua riapertura tra le condizioni per accettare l’estensione dell’intesa per l’esportazione del grano ucraino oltre il 17 luglio prossimo, quando giungerà a scadenza. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha infatti dichiarato che il sabotaggio avrà un “impatto negativo” sul rinnovo dell’intesa, puntualmente sul punto di saltare ogni volta che arriva a scadenza, aggiungendo che si tratta di un altro punto “che complica la situazione in termini di continuazione dell’accordo”. Finora, a partire dall’inizio dell’invasione, Zelensky si era opposto al transito dell’ammoniaca sul suolo ucraino, escludendo questa concessione dal rinnovo dell’accordo.

Le accuse incrociate – Secondo i russi, un “gruppo di sabotatori ucraini” ha fatto saltare la conduttura provocando “feriti tra la popolazione e una dispersione di ammoniaca nell’ambiente”. Una versione lontanissima da quella ucraina che, citando il capo dell’amministrazione militare dell’Oblast, parla di un nuovo cannoneggiamento russo sulla condotta nel distretto di Kupiansk, senza citare nubi tossiche. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha definito il sabotaggio ucraino alla conduttura “un colpo agli sforzi personali del segretario generale dell’Onu nella lotta alla fame nei Paesi bisognosi”. Secondo Zakharova, per riparare l’impianto sarebbero necessari tra gli uno e i tre mesi, ma a condizione che venga consentito l’accesso dei tecnici russi nella regione ucraina di Kharkiv, dove sarebbe avvenuto il sabotaggio.

L’impianto – Che sia stato distrutto o meno, si tratta del più lungo condotto per il trasporto di ammoniaca al mondo, che si allunga per 2.470 chilometri da Togliattigrad fino a Odessa: un’infrastruttura usata dai russi per esportare l’ammoniaca usata nei fertilizzanti ma, scrive la Cnn, chiusa da Mosca nel febbraio 2022 dopo l’invasione dell’Ucraina. La conduttura è stata costruita negli anni ’70 e circa 2,5 milioni di tonnellate di ammoniaca, utilizzata per la produzione di fertilizzanti agricoli, vi transitavano ogni anno.

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