Quella elettrica è una via senza ritorno. Jim Rowan, Ceo di Volvo Cars che arriva dalla Dyson, lo ha detto chiaramente a Milano, in occasione della prima mondiale della EX30, con i suoi 4,23 metri di lunghezza il veicolo più compatto della gamma del costruttore svedese (anche la C30 era più lunga, seppur di un appena una ventina di millimetri). Ha parlato di una scelta “all in”: “Il nostro impegno è senza se, senza ma e anche senza forse”, ha tagliato corto. E aggiunge: “L’auto elettrica è la scelta migliore: per l’ambiente e per le persone”. Fra gli altri aspetti positivi è molto meno rumorosa e causa meno vibrazioni. Circa l’autonomia il manager sottolinea i 480 chilometri possibili, ma spiega anche che chi non pianifica lunghe percorrenze non deve sobbarcarsi costi inutili.

E, infatti, la Volvo EX30 – nata sulla stessa piattaforma sulla quale nell’ambito della joint venture con Mercedes-Benz Group viene fabbricata la nuova smart – si può ordinare (da oggi) con tre diversi powertrain e due batterie distinte per tecnologia e per capacità (69 e 51 kWh), ma con la stesa velocità massima, 180 km/h. La produzione comincia tra qualche mese e il debutto in Europa avverrà entro la fine dell’anno: in Italia, dove la filiale ha già raccolto 200 contratti nella prima ora, il prezzo parte da 35.900 euro.

L’entry level è a trazione posteriore (272 Cv di potenza) con l’accumulatore LFP (litio, ferro, fosfato): “L’opzione migliore se non avete bisogno di un’autonomia molto molto elevata (fino a 344 km stimati nel ciclo di omologazione Wltp, ndr)”, informa Volvo Cars. Con la batteria NMC (litio, nichel, manganese e cobalto) la EX30 è disponibile anche a trazione integrale: all’anteriore è equipaggiata con il motore elettrico da 156 Cv per un totale di 428 Cv e 520 Nm di coppia. Quasi da brividi l’accelerazione: 3,6” per schizzare da 0 a 100 orari. Nessuna altra Volvo di serie è accreditata (per ora) di uno spunto simile. I tempi di ricarica sono quelli ormai “standard”: dal 10 all’80% del rifornimento in 25 minuti.

Il frontale è chiaramente Volvo e il profilo è altrettanto chiaramente a tetto spiovente, tra l’altro panoramico. Una scelta importante per le prestazioni (anche ambientali), perché combinata con il peso (a partire da 1.830 kg), l’aerodinamica (155 cm di altezza) gioca un ruolo fondamentale per l’efficienza e quindi anche per l’impronta carbonica. Che Volvo Cars assicura aver ridotto a meno di 30 tonnellate su una percorrenza di 200.000 km. “Ci piace sottolineare che l’EX30 è piccola, ma potente, perché offre tutto ciò che si può desiderare da una Volvo, ma in un pacchetto più compatto. Come ogni Volvo – insiste – è un prodotto eccezionale, sicuro e concepito in funzione delle persone e delle loro esigenze”, argomenta Rowan. Il bagagliaio ha una capacità compresa fra 234 (con la ruota di scorta) e 904 litri.

L’abitacolo è essenziale, ma tutt’altro che dozzinale (ci mancherebbe!). All’apparenza anche molto funzionale, liberato da molti comandi, quasi tutti concentrati nel grande tablet verticale centrale con il più avanzato infotainment di Volvo che integra anche Google. Il suv compatto è il primo modello della casa scandinava a montare la nuova generazione della funzione Park Pilot Assist, che facilita ogni tipo di manovra di parcheggio: in parallelo, in curva, perpendicolare e diagonale a lisca di pesce.

Volvo Cars ha già anticipato che dopo il lancio proporrà una versione Cross Country della EX30, che tra le altre cose avrà un’altezza maggiorata da terra (adesso è 16,5 cm), che avrà cerchi neri da 19” e, come accessorio, anche cerchi da 18”, ma addirittura con pneumatici personalizzati.

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