Il fondatore di WikiLeaks Julian Assange ha perso un altro tentativo di contrastare l’estradizione dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti, paese in cui è ricercato con 18 accuse penali relative alla pubblicazione di vaste raccolte di documenti militari e cablogrammi diplomatici. L’Alta corte di Londra ha stabilito che Assange non aveva motivi legali per impugnare la decisione.
Tuttavia, sua moglie Stella Assange ha detto che la prossima settimana ci sarà un’udienza in cui il marito presenterà nuovamente ricorso. “Rimaniamo ottimisti sul fatto che prevarremo e che Julian non sarà estradato negli Stati Uniti, dove dovrà affrontare accuse che potrebbero portarlo a trascorrere il resto della sua vita in un carcere di massima sicurezza”, ha scritto su Twitter. La linea scelta dai legali di Assange è quella di mettere in discussione l’ordine emesso dal governo britannico in quanto violerebbe il trattato con gli Usa secondo cui non si può concedere l’estradizione per i reati politici.

Nel gennaio 2021, un giudice britannico aveva stabilito che Assange, nato in Australia, non doveva essere estradato, poiché, viste le sue condizioni mentali , sarebbe stato a rischio di suicidio se condannato e detenuto in una prigione di massima sicurezza. La pronuncia è stata però ribaltata dopo un appello delle autorità statunitensi che hanno fornito assicurazioni, inclusa la promessa di essere trasferito in Australia per scontare qualsiasi pena. Un anno fa l’allora ministra degli Interni britannica Priti Patel ha quindi dato il suo benestare. Secondo Wikileaks a questo punto l’estradizione potrebbe essere a questo punto “pericolosamente vicina”.

Nato in Australia nel 1971, Assange ha fondato Wikileaks nel 2006. La piattaforma ha permesso di divulgare al grande pubblico informazioni segrete relative, tra l’altro, ai bombardamenti in Yemen, alla corruzione nel mondo arabo, ad esecuzioni extragiudiziarie della polizia keniota, alla rivolta tibetana in Cina. Nel 2010 il sito pubblica i materiali reltivi agli abusi e alle torture condotte dall’esercito statunitense nel carcere iracheno di Abu Ghraib. Dopo aver trovato rifugio per anni nell’ambasciata dell’Ecuador (che concede l’asilo politico) a Londra, Assange viene arrestato dalla polizia inglese nel 2019. È detenuto nel carcere di Belmarsh.

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