Claudio Lippi interviene su Facebook e, in una nota, definisce false e tendenziose le dichiarazioni rilasciate all'Agenzia Dire e rilanciate dai media
Mentre imperversa la polemica, con la Rai che ha prontamente fatto sapere che “è da escludere qualsiasi tipo di collaborazione”, Claudio Lippi interviene su Facebook e definisce false e tendenziose le dichiarazioni rilasciate all’Agenzia Dire e rilanciate dai media. “Basta con i gay e la propaganda di Fazio, serve il linguaggio popolare di Giorgia”, le sue parole, a cui aveva aggiunto che in televisione è necessario uno stop con la “Kultura con la K” e ci devono essere “meno gay e gaie”. “E’ tutto falso – esordisce Lippi -. Non è mia abitudine reagire al dilagante malcostume di diffondere notizie false ma, in questo caso, ho il dovere di manifestare il mio dissenso nei confronti di Antonio Bravetti dell’Agenzia Dire che ha invaso la mia privacy durante una mia visita a Montecitorio con il quale ho scambiato due parole senza che si fosse nemmeno presentato. Ha scritto un articolo farneticante fondato su false affermazioni inaccettabili. Al momento prendo le distanze da quanto scritto riservandomi di consultarmi con il mio ufficio stampa ed i miei legali per intraprendere iniziative a salvaguardia del mio nome. Un consiglio all’Agenzia Dire: sia più attenta nella scelta dei giornalisti che cercano solo visibilità e trasformano la verità in inaccettabili menzogne. Non chiedo scusa ai colleghi citati perché non ho detto niente di quello che ho letto. Che brutto esempio di ‘giornalismo’”, conclude la nota.
Quindi, ai microfoni dell’Ansa, il conduttore ha spiegato che “non mi riconosco nelle affermazioni che mi sono state attribuite: non userei la parola farabutto neanche per il mio nemico più acerbo e difendo con una lotta continua la libertà di scelta sessuale”, sottolinea Lippi, 78 anni. “Sono una persona perbene. E sono anche un cittadino libero e decisamente schierato con il nuovo governo, formato da persone che conosco personalmente, a partire da Berlusconi, e dal rapporto personale con Salvini e Meloni. Conosco la capacità, la passione, l’onestà di questa coalizione nel proporre programmi che si possano mettere in pratica, cosa che, da cittadino, non ho rilevato negli ultimi anni con i precedenti governi, né nell’attuale opposizione in cui non c’è coesione. Ma non credo che si possa essere condannabili per queste idee”. E ancora: “Ho 59 anni di lavoro alle spalle, un pubblico che crede in me e nella mia onestà intellettuale e la difenderò fino alla morte. Ho subito un attacco alla mia privacy in modo maldestro e una grave lesione della mia immagine: sto valutando con il mio ufficio stampa e con i miei legali come contrattaccare”, conclude Lippi.