Televisione

Fiorello e l’ultima puntata di Viva Rai 2: “Torneremo ma solo in Via Asiago. Capisco i vicini che si lamentano ma non si può fare in altro luogo”. Il gran finale del programma cult

Lo showman è andato oltre, annunciando che se i problemi si risolveranno, è pronto a fare il Dopo Festival, come già accaduto quest’anno, mentre il suo sparring partner Fabrizio Biggio si è spinto fino ad una previsione ancora più ottimistica: “L’anno prossimo è sicuro al 99,9% che torniamo, c’è sempre quella piccola variabile..."

di Francesco Canino

Buona estate abbiam finito di fare rumore, d’ora in avanti voi potete dormire anche il cinghiale lo sa: noi non faremo più casino”. Fiorello doveva scegliere un modo per congedarsi e lo ha fatto con una sigla in grande stile: parata di 500 d’epoca che sfilano in via Asiago, trionfo di coriandoli, atmosfera da musical, ressa oltre le transenne col pubblico delle grandi occasioni, lui in giacca glitterata che monta in macchina dove lo aspettano Amadeus e Gabriele Muccino, e in sottofondo una canzone composta ad hoc ironizzando sul tema caldo degli ultimi giorni. Sì, perché il gran finale di Viva Rai2! è stato “guastato” dalle beghe di quartiere, con i condomini di via Asiago sul piede di guerra contro il super morning show che ha rivoluzionato quello che fino a sei mesi fa sembrava un monolite non rivoluzionabile: la tv italiana del mattino.

Intanto la notizia: quello di Fiorello non è un addio ma un arrivederci. Ieri sera, ospite al Tg2 Post, ha detto chiaramente che il programma tornerà se si risolveranno i “problemi di vicinato”, visto che i residenti sono sul piede di guerra da mesi per via del rumore, del caos e dell’eccesso di persone che affollano il quartiere sin dall’alba. “Capisco i vicini che si lamentano, davvero, non li posso biasimare. E mi dispiace ma credo che Viva Rai2 o si fa in via Asiago o non si possa fare in nessun altro luogo”, ha spiegato lo showman, rispedendo al mittente le accuse di aver ironizzato sulle proteste. “Ho letto un commento sui social di una persona che diceva che mi prendo gioco dei vicini perché ho detto che domani, ultima puntata, sarà il loro 25 aprile, ma io non volevo ironizzare, dicevo proprio che potranno finalmente dormire e sarà una liberazione”. In realtà poi Fiorello è andato oltre, annunciando che se i problemi si risolveranno, è pronto a fare il Dopo Festival, come già accaduto quest’anno, mentre il suo sparring partner Fabrizio Biggio si è spinto fino ad una previsione ancora più ottimistica: “L’anno prossimo è sicuro al 99,9% che torniamo, c’è sempre quella piccola variabile. Lo vogliamo rifare tutti, sempre se i condomini vorranno noi torniamo. Siamo nelle loro mani”, ha detto a Porta a Porta, svelando che Viva Rai2 dovrebbe tornare a fine autunno.

Frasi che trovano anche una sponda istituzionale, quella dell’Ad Rai Roberto Sergio, il quale scommette sulla riconferma di Fiorello come architrave dei prossimi palinsesti: “A Rosario va, insieme alla gratitudine dell’azienda, il mio ringraziamento personale e, soprattutto, un ‘arrivederci’ alla prossima stagione”. E, del resto, i numeri sono tutti dalla sua parte: la prima edizione di Viva Rai2 chiude con una media di 813 mila spettatori e il 16,6% di share (record stagionale, il 20 marzo, con oltre 1 milione di spettatori, record di share invece il 31 maggio con il 19,4%) e un’età media del pubblico più bassa dei programmi concorrenti. Una parabola impressionante, se si pensa alle polemiche della vigilia, quando rischiò di saltare tutto per le polemiche del cdr del Tg1, e soprattutto al fatto che Rai2 in quella fascia faceva poco più dell’1% di share. Ma oltre i freddi numeri c’è di più.

Perché Fiorello non solo ha rivoluzionato le abitudini degli italiani ma ha azzerato in sei mesi trent’anni di “eh, ma il varietà è morto”. Non è la prima volta che lo fa – da Stasera pago io in poi -, ma questa volta è stato diverso vista la portata dell’impresa: fare un super show in mezzo alla strada e senza i mezzi tecnici dei grandi studi tv. Come c’è riuscito? Con talento, mestiere ed esperienza; grazie ad un gruppo di autori tra i migliori della tv (incredibile la quantità di idee e di intuizioni, a tratti geniali, che hanno tirato fuori in 115 puntate); creando un gruppo affiatato (questa è una delle chiavi di volta della carriera di Fiorello: ha sempre saputo fare squadra) e trovando ogni giorno ospiti disposti a mettersi in gioco e a disposizione del programma (tra tutti, il sodale “Ciuri” Amadeus). Viva Rai2 e viva soprattutto il fuoriclasse Fiorello.

Fiorello e l’ultima puntata di Viva Rai 2: “Torneremo ma solo in Via Asiago. Capisco i vicini che si lamentano ma non si può fare in altro luogo”. Il gran finale del programma cult
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