Hanno partecipato in centinaia alla fiaccolata organizzata giovedì 8 giugno in ricordo della loro concittadina Giulia Tramontano, la giovane originaria di Sant’Antimo, nel Napoletano, incinta di sette mesi e uccisa dal suo compagno Alessandro Impagnatiello nel Milanese lo scorso 27 maggio. “Basta, non possiamo far crescere uomini assassini“: queste le parole riportate sullo striscione anti violenza in testa al corteo. Ovunque anche palloncini bianchi e rossi, orsacchiotti e cartelli con saluti e parole commosse rivolte alla ragazza e al suo bambino mai nato, Thiago.
Oltre alle tantissime persone di ogni età accorse per commemorare la ragazza, anche il presidente della Regione Vincenzo De Luca, insieme a diversi parlamentari e consiglieri regionali, seguiti dai sindaci del comprensorio con i loro gonfaloni. La manifestazione ha preso il via dalla panchina rossa nella villa comunale del paesino in provincia di Napoli, per poi proseguire attraversando via Roma, con la deposizione di un fascio di fiori fuori dalla casa dei genitori della 29enne che erano assenti perché in attesa dell’autopsia in programma venerdì 9 giugno. Il corteo si è poi concluso ai piedi del Santuario di Sant’Antimo.
“La Città Metropolitana, con il sindaco Gaetano Manfredi e il Consiglio tutto – ha dichiarato il vicesindacodi Napoli Giuseppe Cirillo – si stringe forte alla famiglia e all’intera comunità di Sant’Antimo per questo gravissimo episodio, per questo atto vile nei confronti di una figlia di questa terra. Giulia era una ragazza solare, piena di vita e nel suo grembo c’era una nuova vita. Tutto ciò rende ancor più drammatica questa vicenda che ha gettato nello sgomento un intero territorio. La Città Metropolitana offre, dunque, il suo pieno sostegno per le necessità che questa comunità riscontrerà, nella consapevolezza che tutti insieme sapremo superare questo delicato momento portando per sempre Giulia nel cuore”.
“Intitoleremo un centro antiviolenza a Giulia Tramontano”, ha aggiunto il sindaco di Sant’Antimo Massimo Buonanno. “Non possiamo più tollerare un’altra Giulia e un altro Thiago”. Il vescovo di Aversa Angelo Spinillo ha parlato del “martirio di Giulia”, invitando al dialogo e ricordando il piccolo Thiago “come tutti i bambini un dono di Dio”.
“Non basta chiedere nuove leggi, c’è qualcosa di più profondo da cambiare. Fermiamoci per un attimo, tutti quanti, riflettiamo sul nostro rapporto con i figli e ridiventiamo educatori per trasmettere valori umani profondi“: questo l’appello lanciato dal palco predisposto ai piedi del santuario di Sant’Antimo daDe Luca in chiusura della fiaccolata. Il governatore ha fatto riferimento anche al duplice omicidio avvenuto in giornata proprio a Sant’Antimo, dove un uomo di 44 anni ha tolto la vita a due cognati, i compagni dei propri figli, a causa di una presunta relazione tra i due.
“Sono episodi sconvolgenti di violenza – ha spiegato De Luca – é difficile pure immaginare un uomo che uccide una donna davanti ai nipotini o la compagna incinta. Di fronte a questi episodi lo Stato deve intervenire di più, ma qui siamo davanti a una follia individuale dove non bastano i singoli provvedimenti. Questa mattina un’altra tragedia con una ragazza uccisa davanti a due bambini, alla fine della quale avremo altri quattro orfani e diverse famiglie distrutte. Abbiamo la sensazione che non ci sia più famiglia, che siamo ritornati in un mondo animale privo di valori fondamentali”.