Quando Beppe Grillo iniziò a fare politica scrissi su Internazionale due articoli, dicendo che era un “mostro” in via di evoluzione. Gli scrissi anche, a un indirizzo del Movimento. Suona il telefono: pronto, sono Beppe. Beppe chi? Grillo, no?
Parlammo un po’ e ci ripromettemmo di incontrarci. Avvenne a Lecce durante la campagna elettorale, e gli diedi anche una copia del mio libro Economia Senza Natura: La Grande Truffa. Lo incontrai ancora una volta, sempre a Lecce, ad un suo spettacolo, e mi invitò a cena. Poi basta.
Tutti dicono che sia populista. I populisti assecondano il sentire del popolo, proponendogli quel che “vuole” sentirsi dire. In quel periodo il popolo non ne poteva più della Casta, descritta in un famoso libro. Grillo aveva anche identificato il problema ambientale e proponeva, per ridere un po’, soluzioni verso la sostenibilità. Aveva riconosciuto l’assurdità delle delocalizzazioni e le loro conseguenze. Sempre per ridere. Cercò di dare un senso politico a quel sentire: andò dal Pd, ma Fassino lo respinse. Dato che Grillo non è normale, accettò la sfida di Fassino di fare un partito e presentarsi alle elezioni, per vedere quanti voti avrebbe preso. Vavavum!!!
E’ populista, Grillo? Il M5S ha promosso una serie di leggi in gran parte sacrosante. I populisti potrebbero fare promesse gradite al popolo (togliamo le tasse) portando lo stato alla bancarotta, come ha fatto il governo Berlusconi, Salvini, Meloni. Rimosso e sostituito con il governo Monti. Promesse allettanti, ma non realizzabili. Il populismo prende in giro il popolo, abusando della sua credulità.
Il M5S lo ha fatto, per me, dicendo no a TAP, cavalcando un sentire popolare contrario al gasdotto transadriatico. Arrivati al governo, i 5S capirono e approvarono la TAP. Per alcuni un tradimento, per me una redenzione. La maggior parte delle leggi del M5S non è stata populista: le avrebbe dovute fare il Pd, il partito che ho sempre votato. Grillo ha parlato di ambiente, di sostenibilità. I partitini verdi non sono mai riusciti ad incidere, per il Pd il problema non esiste. I 5S arrivano al governo e ottengono dalla Commissione Europea le risorse per la transizione ecologica: il Pnrr.
Finalmente! Non chiacchiere ma leggi, progetti: ai no si affiancano i sì, con dimostrazioni di buona gestione, come la ricostruzione del Ponte di Genova. Cade Conte (reo di non dare garanzie per una gestione “condivisa” del Pnrr) e i 5S sostengono Draghi. Grave errore. Grillo ottiene il ministero della transizione ecologica e propone Catia Bastioli, Draghi lo convince di optare per Roberto Cingolani, un fisico privo di preparazione in ecologia: transizione ecologica senza l’ecologia. Grillo ha sempre affrontato la sostenibilità da un punto di vista tecnologico, trattando la biodiversità in modo aneddotico, come tutti gli altri. Altro errore. Non sono tenero con chi delude le mie aspettative, ma non tanto da smettere di votare e, alle ultime elezioni, per la prima volta, ho votato 5S: sono sempre stato dalla parte degli indiani, nei film western.
In questi giorni leggo che Beppe ha fondato la religione dell’Altrove. Ho scritto un libro sulla religione, così glielo mando. E l’altro giorno mi telefona. Tre volte. Gli dico le mie perplessità su certe scelte. Però so di parlare con l’unica persona che ha dato uno scossone alla politica italiana. Uno scossone forte. Mi ci vedete ad andare nelle piazze a dire le stesse cose, avendo fondato un partito? Un Carneade quale sono io non sarebbe mai riuscito a realizzare qualcosa di simile. Usando la rete, poi. Cose mai fatte prima: e come si sono uniti tutti contro di lui.
Insomma, non mi dispiacerebbe fare qualcosa con Grillo, novello Geronimo, per ridere un po’. Però ci deve essere l’ecologia. Domenico De Masi mi ha invitato a partecipare alla Scuola del Fatto Quotidiano per parlare di biodiversità, ecosistemi e Homo sapiens e mi ha confessato di aver scoperto, per la prima volta in una lunga vita passata a studiare, di essere poco ferrato in campo ambientale. Purtroppo gli uomini di un certo tipo di cultura non sanno di non sapere certe cose. Dobbiamo fare la transizione ecologica e sarebbe ora di mettere un po’ di ecologia nella politica, ovviamente in collaborazione con i tecnologi e gli economisti. Il mio amico Frank Zappa diceva che senza deviazione dalla norma il progresso non è possibile. Grillo ha fatto in Italia quello che Zappa si era proposto di fare in Usa: presentarsi alle elezioni per prendere il potere e fare cose “diverse”. Zappa non ce l’ha fatta, Grillo sì. E poi siamo di Genova, e diciamo belin. Solo che stiamo invecchiando, siamo over 70. Ma, visto che parliamo di religioni… i papi sono tutti vecchietti, no? E quello attuale chiede la conversione ecologica: un collega. Un po’ matto anche lui.
Intanto, la Natura presenta un conto di cui stentiamo a comprendere le voci dei costi. Le avevamo esternalizzate e ora, invece, le dobbiamo pagare. C’era una clausola, scritta piccolo piccolo, nel contratto con la natura. Tipo quelle che ci dicono velocissime le pubblicità dei farmaci: attenzione, può causare effetti collaterali anche gravi, e persino letali.