La sfida più attesa del Roland Garros, la semifinale fra il serbo Novak Djokovic e il numero uno al mondo Carlos Alcaraz, finisce nel peggiore dei modi. Non è stata infatti una manifesta superiorità a permettere al “vecchio” Djokovic di aggiudicarsi il match, ma piuttosto la tenuta fisica della giovane stella spagnola. Alcaraz, da tutti dato come favorito prima dell’incontro, è statao tradito dai crampi e probabilmente da un infortunio muscolare nel corso del terzo set. Djokovic ovviamente ne ha approfittato, strappano il pass per la sua settima finale nel torneo parigino: in caso di vittoria, diventerebbe il più vincente di sempre nella storia degli Slam, superando Rafa Nadal. Di fronte troverà il norvegese Casper Ruud, che ha battuto in tre set il tedesco Alexander Zverev e torna in finale per il secondo anno consecutivo.

Dopo un primo set vinto da Djokovic per 6-3, nel quale Alcaraz ha evidentemente sofferto la grande tensione, lo spagnolo è riuscito a ristabilire subito la parità portando a casa il secondo set con il punteggio di 7-5. Da lì in poi però i muscoli dello spagnolo si sono improvvisamente spenti: Djokovic è riuscito a vincere con facilità sia il terzo che il quarto set (entrambi per 6-1), mentre Alcaraz è stato encomiabile nel rimanere in campo e onorare il Roland Garros fino all’ultimo punto, nonostante fosse chiaramente impossibilitato a esprimere il suo miglior tennis. Con questa vittoria, Djokovic si riprende anche la seconda posizione nel ranking Atp. Vincendo il torneo, tornerebbe anche al vertice della classifica mondiale, scalzando proprio Alcaraz.

E’ stata senza storie fin da subito invece la semifinale tra Ruud e Zverev. Il norvegese specialista del rosso ha vinto il primo set 6-3: ha conquistato il break al secondo gioco, Zverev è riuscito subito a fare il contro-break, ma poi Ruud gli ha nuovamente rubato il servizio e ha gestito. Dopo quel terzo gioco, il norvegese numero 4 al mondo non ha più perso un turno di battuta. Nel secondo set è bastato un break per regolare Zverev con un 6-4, poi non c’è stata più partita: secco 6-0 nel terzo per chiudere la pratica in poco più di due ore. Un anno fa, in finale, Ruud fu travolto da Nadal. Domenica trova un altro mostro sacro del tennis, ma sembra essere diventato un giocatore ancora più solido. E preparato.

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