“Moneta, banche e mercati dei capitali sono sospinti nella stessa direzione dalla forza della tecnologia, che già svolge un ruolo importante nello sviluppo reale e nella stabilità sociale. Diventa perciò urgente riconsiderare come riallineare oneri e regolamentazioni, anche fiscali, tra le diverse forme di investimento del risparmio, sanando distorsioni stratificatesi nel tempo e contrastando l’iniquità distributiva che essi determinano”. Così, nel suo discorso annuale, il presidente della Consob (l’autorità di vigilanza sui mercati) ha auspicato un’armonizzazione delle imposte sui diversi tipi di investimento. Oggi dividendi e plusvalenze di titoli azionari subiscono un prelievo del 26% mentre i titoli di Stato sono sottoposti ad un’aliquota del 12,5%. I fondi pensione hanno un prelievo del 20%.

Dipende forse anche da questo l’esodo di società quotate da piazza Affari (15 società hanno lasciato il listino principale a fronte di 6 ingressi) a cui, spiega Savona, la Consob sta “lavorando” per la rimozione dei fattori che nel corso degli ultimi anni hanno provocato una emorragia di società quotate da Piazza Affari, culminata nel 2022 con il record di addii al listino milanese da oltre un decennio. “Ci stiamo lavorando, il governo con la nostra collaborazione ha individuato una decina di punti importanti da rimuovere sia per la competitività che ci muovono gli altri Paesi, ci piaccia o non ci piaccia, sia per invogliare anche le persone ad andare sul mercato dei capitali”, ha detto Savona, anche perché “Un contributo positivo” alla forza delle imprese italiane nell’export, vero “motore di sviluppo” del nostro sistema economico, “può provenire da un rafforzamento del mercato dei capitali, principalmente della Borsa di Milano, obiettivo già entrato nell’agenda della nostra politica economica”.

Il presidente della Consob promuove “le recenti iniziative prese dal Governo” in materia di risparmio e investimenti: “vanno nella direzione giusta”, citando in particolare il decreto legge Fintech e il disegno di legge Capitali, “ai cui contenuti la Consob ha contribuito” e che “prevede incentivi alle imprese per ricorrere alle opportunità offerte dal mercato, come l’innalzamento del voto plurimo, nuovi modi di formazione dei consigli di amministrazione e degli organi di controllo societari, la fissazione dei tempi di risposta delle autorità alle iniziative di raccolta di risparmio sul mercato, l’obbligo di rilasciare pareri alle richieste avanzate alle autorità di vigilanza, la limitazione delle pratiche di gold plating e la concessione di maggiori deduzioni fiscali”.

Savona auspica poi la “creazione di forme nuove di moneta ufficiale – denominate “digitali” o Cbdc (Central Bank Digital Currency) – che, se opportunamente regolate, consentirebbero di escludere l’uso monetario legale delle cryptocurrency”. “La conseguenza dell’introduzione e della diffusione di monete ufficiali a registro veramente decentrato, come la blockchain dei bitcoin, sarebbe di demonetizzare i depositi bancari e indirizzare l’operatività delle banche nell’alveo della gestione del risparmio, senza però privarle della possibilità di continuare le loro prestazioni nel sistema dei pagamenti in regime di concorrenza”, sottolinea Savona nel suo discorso al mercato finanziario.

Esulando dai temi prettamente finanziari l’economista ha lanciato un’allarme sull’inflazione: “È come un’Idra dalle molte teste; se una viene tagliata e cauterizzata, agiscono le altre” e “un’elevata inflazione crea i presupposti anche per una deformazione della democrazia e l’emersione di forme di violenza sociale. Abbattere l’inflazione senza creare depressione e squilibri sociali è compito assai arduo”. Il presidente Consob sottolinea come “Gli aumenti del costo della vita si siano trasmessi alla tassazione, ma non ai salari, che hanno finora mostrato maggiore rigidità. La ricchezza finanziaria continua a registrare un grave depauperamento del suo valore reale”, ha aggiunto.

Savona lancia anche segnali di ottimismo quando nota che “Non è mai successo che l’Italia non sia stata capace di affrontare le difficoltà, molte delle quali ben più gravi di quelle che attualmente viviamo. Non si vede motivo per cui non possa farlo anche nelle attuali difficili circostanze internazionali dove, tra l’altro, i venti di guerra si sono messi a spirare con più forza, sotto la spinta dei mai sopiti egoismi nazionali”. La ragione dello spread dei Btp è da ricercare “nell’elevatezza del nostro debito di Stato” e vi incide anche “l’assenza di un meccanismo di sostegno di ultima istanza caratterizzato da certezza degli interventi per contrastare gli attacchi speculativi”. In particolare, sottolinea il presidente, la necessità di avere un prestatore di ultima istanza che garantisca i debiti pubblici “non dovrebbe essere una novità perché è da una vita che sostengo questa tesi“. “Quando Draghi ha esercitato questa funziona dal 2012 le cose sono andate bene” ma “non è che ci sia l’obbligo da parte della Bce di farlo” e da qui “nasce l’incertezza”. “Dobbiamo trovare un meccanismo che dia al mercato la certezza che i debiti pubblici non vengano abbandonati e la risposta non è riduciamoli. Storicamente non è mai avvenuto”.

Le reazioni – Il presidente dell’Associazione bancaria italiana Antonio Patuelli ha apprezzato il discorso del numero uno della Consob Paolo Savona soprattutto su temi della “tutela del risparmio in una fase di rilevante inflazione” e “la sottolineatura che occorrono misure fiscale per indirizzare il risparmio verso investimenti produttivi”. I messaggi sono in linea con quello che il presidente dell’Abi chiede da tempo: “una tassazione meno gravosa sul risparmio”. Così può avvenire “uno spostamento del risparmio da giacenze statiche come i depositi a investimenti produttivi”, ha commentato Patuelli. “Il tema sulle nuove valute e la moneta digitale che è allo studio presso la Banca centrale europea e naturalmente le considerazione legate al mercato dei capitali soprattutto nella fase finale della relazione quando ha parlato del disegno di legge”, così il presidente di Generali, Andrea Sironi, sui passaggi che ha più apprezzato nel discorso del numero uno della Consob.

“Una relazione molto bella e concreta”, commenta il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, ponendo l’accento sul passaggio che riguarda la tutela del risparmio. “Il presidente Savona ha sottolineato che il risparmio in forma monetaria è stato colpito, dapprima con i tassi di interesse negativi e adesso con l’inflazione”. Per cui, “la tutela del risparmio non è stata raggiunta complessivamente”, dice Gros-Pietro. “Mi ha colpito il valore che dà alla tecnologia, c’è una presa d’atto della situazione attuale, si vede che dietro a questa analisi c’è grande esperienza. Savona sa cos’è l’inflazione e mostra un cammino possibile per un Paese che sta reagendo bene e può fare ancora meglio”. Così l’amministratore delegato e vicepresidente esecutivo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera.

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