Le “Indie Unconference” sono piuttosto popolari negli Stati Uniti, si tratta di incontri tra scrittrici/scrittori indipendenti per lo scambio di informazioni su libri e promozione. La prima riunione si è svolta nel 2014 a San Francisco. Una rivoluzione, la definisce Elisabeth Jennings che era tra i partecipanti. Lei è un’autrice indipendente negli Stati Uniti, mentre in Italia pubblica romance col nome di Lisa Marie Rice con Harlequin Mondadori. Per anni ha diretto la Women’s Fiction Festival, dal 2023 è ambasciatrice per l’Italia di ALLi -Alliance of Independent Authors e dal 2019 organizza la Indie Unconference a Matera, che quest’anno si terrà dal 14 al 17 giugno.

Secondo Jennings, la Indie Unconference è un evento nato all’insegna della generosità, dall’idea che è possibile crescere tutti insieme. Una conferenza senza argomenti predefiniti: i temi vengono generati dai partecipanti durante il congresso e i gruppi di discussione si formano dinamicamente in base all’interesse e alle specializzazioni. Insomma un grande “brainstorming” dove scambiarsi dati, esperienze, conoscenze.

The Indie Unconference riunisce scrittori provenienti da Stati Uniti, Europa e Australia per condividere informazioni, suggerimenti di marketing e per aiutarsi. Jennings sostiene che in queste riunioni sono nate profonde amicizie che resistono e si consolidano negli anni. Il congresso ospita anche focus tenuti da esperti sulle opportunità che il mercato del libro europeo offre agli autori indipendenti. Un mercato che, secondo la Federazione degli editori europei, vale ben 38 miliardi di euro. Recenti studi d’oltreoceano sostengono che gli scrittori indipendenti sono oltre il 60 per cento e pubblicano il proprio lavoro, arrivando direttamente ai lettori; un’altra ricerca stima che gli autori indie rappresentano il 75 per cento dei titoli di narrativa pubblicati e gli scrittori indipendenti guadagnano quasi il doppio di quelli tradizionali. Grande conoscitrice del mondo editoriale, Jennings ritiene che l’editoria italiana avrebbe bisogno di una forte scossa; non solo concordo, ma sono convinta che abbia perso il treno dell’ebook perché non è riuscita a sfruttarne tutte le potenzialità.

A Matera sono attesi Dan Wood di Draft2Digital, Ricardo Fayet di Reedsy e altri professionisti del settore editoriale. E poi ci saranno sessioni dedicate all’Intelligenza Artificiale, allo scambio d’informazioni e di esperienze; ad esempio Michael Anderle, uno scrittore indie molto famoso, ha promesso di pubblicare un romanzo con l’ausilio di un A.I.

La quota di partecipazione oscilla tra 185 e 225 euro; a questi si devono aggiungere spese di viaggio, vitto e alloggio. Ne vale la pena? Sembrerebbe di sì, perché i partecipanti, a parte la sosta forzata per il Covid, sono numerosi e arrivano da tutto il mondo. Nel 2022 erano 55, secondo Elisabeth Jennings addirittura troppi. La lingua ufficiale è l’inglese e questo penalizza gli autori italiani che, pur essendo molto interessati, non si sentono a loro agio. Però quei pochi – tre o quattro – che hanno partecipato hanno trovato la conferenza molto utile.

Indubbiamente Matera, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO e Capitale Europea della Cultura per il 2019, suscita sempre un grande fascino per gli stranieri; alla sua notorietà ha contribuito anche il cinema. Nel capoluogo della Basilicata, infatti sono stati girati “La Passione di Cristo” (2004), “The Omen” (2006), “Ben-Hur” (2016), “Wonder Woman” (2017), “Mary Magdalene” (2018) e, nel 2021, l’ultimo film di James Bond “No Time to Die”. E, visto che la maggior parte dei partecipanti non è italiana, probabilmente può unire l’utile al dilettevole.

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