Per oltre un mese hanno vagato nella selva colombiana: quattro bambini da soli nella foresta dell’Amazzonia, gli unici sopravvissuti all’incidente aereo dello scorso primo maggio. Nello schianto dell’aereo Cessna 206 sono morte tre persone, tra cui la madre. I piccoli, dell’etnia huitoto, sono quattro fratelli di 13, 9, 4 anni e undici mesi. Per 40 giorni sono riusciti a sopravvivere all’interno della fitta selva del Guaviare, dove sono stati rinvenuti nel pomeriggio di venerdì. Elementi specializzati dell’esercito, mostra un video, hanno preso in braccio uno ad uno i quattro bambini e, con l’ausilio di un cavo metallico collegato ad un argano operato dal velivolo, li hanno portati a bordo di un elicottero che sostava ad un’altezza di 60 metri sopra le cime degli alberi. Poi in aereo sono stati trasferiti a Bogotà alle 12:27 locali (le 6:27 italiane): sono ricoverati nell’Ospedale militare della capita della Colombia, dove continueranno i controlli medici ed il processo di idratazione e alimentazione.
I fratelli – Lesly Jacobombaire Mucutuy di 13 anni, Soleiny Jacobombaire Mucutuy di 9, Tien Ranoque Mucutuy di 4 e la piccola Cristin Ranoque Mucutuy – sono “debilitati ed occorre aspettare le valutazioni dei medici. La necessità di passare ad una dieta diversa” rispetto a quella dei giorni trascorsi “nella giungla potrebbe implicare delle complicazioni” ed occorre anche capire “in che stato mentale si trovano” i bambini, ha spiegato il presidente colombiano Gustavo Petro, parlando di “un giorno magico”. I quotidiano del Paese lo definiscono “un miracolo“. Via Twitter il ministero della Difesa colombiano ha espresso “eterna gratitudine ai nostri ufficiali in uniforme e alle comunità indigene”.
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I militari infatti non hanno mai smesso di credere di poter ritrovare i quattro bambini vivi. Dopo l’incidente del Cessna, erano stati ritrovati i corpi dei tre adulti Hernando Murcia Morales (il pilota), Herman Mendoza Hernandez (il copilota) e della madre Magdalena Mucutuy Valencia. Ma in prossimità dell’aereo erano stati notati resti di frutta con tracce di morsi. Le forze armate colombiane hanno lanciato più di 100 kit di sopravvivenza (contenenti, tra l’altro, acqua e cibo), nella regione amazzonica compresa tra i dipartimenti di Guaviare e Caquetá, con l’obiettivo di aiutare i quattro bambini. La ricerca dei minori ha impegato “quasi 150 agenti delle forze speciali, cani addestrati alla ricerca e rintracciamento, indigeni della regione e il padre dei piccoli”, con perlustrazioni via terra, ma anche dal cielo. Resta ancora da capire, tuttavia, come i bimbi siano riusciti a sopravvivere da soli per così tanto tempo, sebbene appartengano a un gruppo indigeno che vive nella regione.