Dichiara di lanciare la corsa alle Europee del prossimo anno contro il “modello Meloni“, ma l’attacco più pesante lo rivolge a Elly Schlein. La segreteria del Pd viene citata più volte da Matteo Renzi nel suo discorso all’assemblea nazionale di Italia Viva al centro congressi della Stazione marittima di Napoli. L’ex premier rivendica i risultati ottenuti quando era alla guida del Partito democratico e li rinfaccia all’attuale segretaria: “Cara Elly, quando avrai preso alle prossime elezioni, mancano pochi mesi, il 41% – portando al Parlamento Ue persone come la giovane Elly Schlein che altrimenti ci andava solo in gita scolastica – quando avrai vinto 6mila comuni su 8mila, quando avrai ottenuto la possibilità di governare un paese costruendo leggi che, possono piacere o non piacere, ma hanno segnato la storia del Paese, allora io sarò disponibile a venire in Tv, darti ragione e scegliere il tuo armocromista. Fino a quel momento abbi rispetto“, le esatte parole pronunciate da Renzi. Che nella sua narrazione omette ovviamente il finale della storia: il suo Pd alle elezioni politiche del 2018 ottenne il peggior risultato della storia e il partito uscì dilaniato dall’esperienza renziana, con la fuga prima della minoranza di sinistra e poi degli stessi renziani che decisero di seguire il suo leader. Che ha chiuso il discorso con un’altra frecciata, rivolta in questo caso alla procura di Firenze, mentre si attende la decisione della Consulta Open sul conflitto d’attribuzione che riguarda la legittimità dei sequestri delle chat nel procedimento sulla Fondazione Open: “Vi aspetto alla Leopolda dall’8 al 10 marzo 2024, con buona pace di chi pensa che la Leopolda sia un’associazione a delinquere. E saluto i pm di Firenze, ai quali mi lega sentimento di malcelata amicizia, molto malcelata. Per la Leopolda sono sotto processo penale, e va bene, ma non credo finirà benissimo per i pm“.
Oggi Renzi, che ha intitolato l’assemblea di Napoli ‘365 all’alba‘, facendo riferimento alla data della tornata elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo prevista nel giugno 2024, lancio l’amo anche a quelli che definisce gli “amici riformisti” all’interno del Pd, chiedendogli di unirsi a Italia Viva: “Il nuovo Pd pretende per potervi dare cittadinanza l’abiura sulla stagione delle riforme e vi dicono che se volete restare in quella casa vi dovete rimangiare tutto“, ha detto Renzi. Che nel suo discorso ha criticato ovviamente anche la premier Giorgia Meloni e il suo governo, ma gli altri attacchi più decisi gli ha riservati a Fabio Fazio e Lucia Annunziata: “Chi se ne va dalla Rai ha tutto il diritto di farlo, ma non si può far pensare agli italiani che quello sia l’inizio di un percorso autoritario. Chi va via lo fa per il portafogli o per fare il capolista alle europee. Non è una scelta di cuore, è legata al portafoglio”, ha detto il leader di Italia Viva. “Se da un lato in Italia c’è una destra inconcludente, immobile e per alcuni aspetti incapace – ha aggiunto Renzi – dall’altro c’è una sinistra che sta sbagliando risposta“. Questa è la tesi di Renzi: “I media raccontano di un governo autoritario, ma di che? Questo non è un governo autoritario, è un governo velleitario, non è fascista“. E quindi lui è l’unica alternativa, perché l’altra opzione è “questa nuova vecchia opzione populista che assume da un lato i contorni e i confini del M5s con Giuseppe Conte e, alla luce di un risultato sorprendente delle primarie del Pd, il nuovo Pd guidato da Elly Schlein“.
“Il primo appaluso che vogliamo mandare oggi è al presidente Sergio Mattarella a cui confermiamo la gratitudine per l’alto servizio che sta rendendo al Paese. Il secondo applauso è per un uomo che sta combattendo con una grinta, tenacia e forza che molti di noi avversari politici ammiriamo stupiti e commossi e dunque un grande abbraccio di guarigione a Silvio Berlusconi“, ha detto Renzi nel suo intervento d’apertura dell’assemblea nazionale. Poi ha spiegato la ragione della sua iniziativa: “Dire ‘365 all’alba‘ significa non soltanto girare la clessidra e iniziare a mettersi in ottica di campagna elettorale europea, ma raccontare perché lo vogliamo fare e perché pensiamo che l’alternativa sia davvero l’alternativa riformista“. “Il nostro orizzonte – ha proseguito Renzi – è riuscire a portare una riflessione politica senza essere banalmente mediocri come purtroppo spesso è il dibattito politico italiano e non solo”.
Secondo l’ex premier, “non si manderà a casa il Governo Meloni evocando il dramma dei controlli della Corte dei Conti o il martirio di Fabio Fazio o non si manderà a casa chiedendo la patrimoniale o insistendo sul reddito di cittadinanza, che è una battaglia contro senso e contro tempo, ma costruendo l’alternativa riformista, incalzandoli e spiegando che su parole chiave come tasse e lavoro loro non ci sono”. Renzi è convinto che l’esecutivo “non va esposto alla polemica europea come un governo che ci porta a una deriva autoritaria. Qui c’è un Paese fermo, che è totalmente immobile rispetto a scelte fondamentali e c’è una classe dirigente di governo che si diceva pronta a cambiare tutto e che invece è incerta e in qualche modo inconcludente“, ha ribadito più volte il segretario di Italia Viva.
“Può piacere o no ma Meloni un disegno ce l’ha, sta tentando di mettere in campo un disegno che io voglio far saltare”, ha proseguito Renzi. “Il disegno – ha aggiunto – è quello di tenere insieme popolari e conservatori e dare a questa roba qua la maggioranza dell’Europa. Loro non stanno insieme, anche se avessero i numeri hanno troppe difficoltà. In Polonia il partito popolare è all’opposizione dei conservatori, in Spagna le difficoltà tra Vox e partito popolare non sono risolvibili. In Germania hanno il problema di Afd”. “In questo scenario la lista Renew Europe è l’unica soluzione per evitare che l’Europa venga governata con il modello Meloni. La lista Renew Europe – ha concluso Renzi – è un atto di intelligenza politica per evitare lo slittamento a destra a Strasburgo”.