Dopo la convalida del fermo emessa dal gip di Napoli nei confronti di Raffaele Caiazzo, il 44enne che giovedì 8 giugno a Sant’Antimo (Napoli) ha ucciso a colpi di pistola prima il genero e poi la nuora, emergono nuovi dettagli nel corso dell’interrogatorio di Alfonso Caiazzo, figlio dell’omicida. Secondo quanto dichiarato agli inquirenti, il movente non sarebbe stato la presunta relazione fra le due vittime, come inizialmente ipotizzato sulla base di quanto dichiarato dai parenti delle vittime, quanto piuttosto la gelosia che Caiazzo aveva nei confronti di Maria Brigida, sua nuora, di cui il figlio ha detto si fosse invaghito.

La prima ipotesi infatti è stata quella che Caiazzo avesse da tempo sospetti sulla relazione fra i due cognati, ma lo stesso figlio ha parlato di una confessione fattagli dal padre a proposito di un rapporto avuto con sua moglie. Sembrerebbe quindi possibile che la prima ricostruzione in realtà fosse un’invenzione del killer per coprire le attenzioni che lo stesso riservava per la moglie di suo figlio.

Sono queste le ragioni per cui Alfonso Caiazzo, dopo aver visto il corpo crivellato di suo cognato Luigi Cammisa, ucciso per strada a Sant’Antimo con sette colpi di pistola, ha fin da subito capito quali fossero le intenzioni del padre e fatto di tutto per prevenire anche l’omicidio di sua moglie e salvarla. Purtroppo però era ormai troppo tardi e, una volta arrivato a casa, ha trovato il corpo di Maria Brigida freddato anch’esso da 5 colpi di pistola. Si sono salvati invece i due figli della coppia, messi in salvo da alcuni vicini di casa quando hanno udito i primi spari della furia di Caiazzo.

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