Tappeto rosso in Francia, dove gli oltre 13 chilometri del circuito de La Sarthe, si trasformano in una gloriosa passerella per Ferrari. Che nell’edizione del centenario della 24h di Le Mans conquista prima la hyperpole con la 499P ibrida con Antonio Fuoco al volante della #50 e poi il successo con Alessandro Pier Guidi nell’abitacolo della #51, condiviso con James Calado e Antonio Giovinazzi.
A differenza che in Formula 1, nella quarta prova del World Endurance Championship la Ferrari ha esibito una grande affidabilità, nonostante il surriscaldamento del generatore elettrico che ha compromesso la gara della vettura occupata, oltre che da Fuoco, anche dallo spagnolo Miguel Molina e dal danese Nicklas Nelsen. La AF Corse non ha sbagliato nemmeno al muretto con 30 soste ai box e l’ultima ora di gara sostanzialmente amministrata.
Il duello tra la Ferrari #51 e la Toyota #8 (Sébastien Buemi, Brandon Hartley e Ryo Hirakawa) ha caratterizzato la domenica agonistica. Attardata la Ferrari #50 e ritirata la Toyota #7, i bolidi italiano e giapponese hanno lottato sul filo dei secondi. Lo stint decisivo è stato il penultimo della “rossa” quando Giovinazzi conduceva con una dozzina di secondi di margine su Hirakawa, finito nella sabbia per cercare di recuperare e poi tornato ai box dai quali è uscito con un ritardo di oltre 3 minuti e 20 secondi. Il calabrese ha poi passato il volante a Pier Guidi per la sfilata finale, portata a termine evitando qualsiasi rischio.
Per la Ferrari è la prima affermazione nella stagione del suo ritorno al WEC ed è anche la decima vittoria assoluta alla 24h di Le Mans: l’affermazione vale anche il doppio dei punti nella generale, con i tre piloti che passano direttamente a quota 82, scavalcando i compagni di scuderia, mentre il terzetto della Toyota sale a 107 e resta saldamente al comando del mondiale.
Toyota, che si era aggiudicata le tre prove del campionato disputate finora, ha lamentato gli aggiustamenti al BOP, il balance of performance impiegato per uniformare le prestazioni dei bolidi, con i quali le GR010 Hybird sono state appesantite di 37 kg, ma che hanno reso più equilibrata una corsa che negli ultimi anni la casa giapponese aveva dominato senza faticare troppo (5 vittorie di fila).
Il successo della Ferrari arriva a 58 anni di distanza dall’ultimo volta, quando era stato firmato dall’austriaco Jochen Rindt e dall’americano Masten Gregory con la 250 LM: era stata l’ultima di sei vittorie di fila. Con Pier Guidi e Giovinazzi, che riscatta così la fine dell’avventura in Formula 1 e la fallimentare esperienza in Formula E, anche l’Italia torna sul gradino più alto del podio anche a livello di piloti. Prima di loro, nell’albo d’oro della maratona automobilistica più antica al mondo figura Rinaldo Capello, pure lui piemontese, primo assieme a Tom Kristensen (al penultimo dei suoi 9 successi alla 24h di Le Mans) e a Allan McNish nel 2008.
Alle spalle della Ferrari e della Toyota si sono classificate le due monoposto Cadillac V-Series R equipaggiate con un V8 da 5.5 litri, terza e quarta: un risultato estremamente importante per il costruttore americano che non ha mai vinto sul circuito de La Sarthe. Dietro la seconda Ferrari, quinta, sono finite nell’ordine le due Glickenhaus, la prima delle due Peugeot 9X8 e la migliore delle Porsche 963.
La Oreca della Inter Europol Competition (due terzi posti come miglior piazzamento in questa stagione si è imposta nella LMP2, classe nella quale era al via il 17enne Josh Pierson, il più giovane pilota al via in questa edizione. Nella GTE AM ha invece primeggiato la Corvette Racing con la C8.R (al traguardo al volante c’era l’olandese Nicky Castburg). L’equipaggio interamente femminile Iron Dames (Porsche 911 SRS), che pure aveva guidato a tratti la corsa, si è alla fine dovuto accontentare della quarta posizione di classe, precedendo la Ferrari 488 GTE Evo con un equipaggio italo svizzero: Davide Rigon, Francesco Castellacci e Thomas Flohr, che con i suoi 63 anni è stato il più anziano partecipante alla 24h del centenario.
Fatti a motore
24 Ore di Le Mans, Ferrari vince il duello con Toyota e trionfa nella gara del Centenario
Tappeto rosso in Francia, dove gli oltre 13 chilometri del circuito de La Sarthe, si trasformano in una gloriosa passerella per Ferrari. Che nell’edizione del centenario della 24h di Le Mans conquista prima la hyperpole con la 499P ibrida con Antonio Fuoco al volante della #50 e poi il successo con Alessandro Pier Guidi nell’abitacolo della #51, condiviso con James Calado e Antonio Giovinazzi.
A differenza che in Formula 1, nella quarta prova del World Endurance Championship la Ferrari ha esibito una grande affidabilità, nonostante il surriscaldamento del generatore elettrico che ha compromesso la gara della vettura occupata, oltre che da Fuoco, anche dallo spagnolo Miguel Molina e dal danese Nicklas Nelsen. La AF Corse non ha sbagliato nemmeno al muretto con 30 soste ai box e l’ultima ora di gara sostanzialmente amministrata.
Il duello tra la Ferrari #51 e la Toyota #8 (Sébastien Buemi, Brandon Hartley e Ryo Hirakawa) ha caratterizzato la domenica agonistica. Attardata la Ferrari #50 e ritirata la Toyota #7, i bolidi italiano e giapponese hanno lottato sul filo dei secondi. Lo stint decisivo è stato il penultimo della “rossa” quando Giovinazzi conduceva con una dozzina di secondi di margine su Hirakawa, finito nella sabbia per cercare di recuperare e poi tornato ai box dai quali è uscito con un ritardo di oltre 3 minuti e 20 secondi. Il calabrese ha poi passato il volante a Pier Guidi per la sfilata finale, portata a termine evitando qualsiasi rischio.
Per la Ferrari è la prima affermazione nella stagione del suo ritorno al WEC ed è anche la decima vittoria assoluta alla 24h di Le Mans: l’affermazione vale anche il doppio dei punti nella generale, con i tre piloti che passano direttamente a quota 82, scavalcando i compagni di scuderia, mentre il terzetto della Toyota sale a 107 e resta saldamente al comando del mondiale.
Toyota, che si era aggiudicata le tre prove del campionato disputate finora, ha lamentato gli aggiustamenti al BOP, il balance of performance impiegato per uniformare le prestazioni dei bolidi, con i quali le GR010 Hybird sono state appesantite di 37 kg, ma che hanno reso più equilibrata una corsa che negli ultimi anni la casa giapponese aveva dominato senza faticare troppo (5 vittorie di fila).
Il successo della Ferrari arriva a 58 anni di distanza dall’ultimo volta, quando era stato firmato dall’austriaco Jochen Rindt e dall’americano Masten Gregory con la 250 LM: era stata l’ultima di sei vittorie di fila. Con Pier Guidi e Giovinazzi, che riscatta così la fine dell’avventura in Formula 1 e la fallimentare esperienza in Formula E, anche l’Italia torna sul gradino più alto del podio anche a livello di piloti. Prima di loro, nell’albo d’oro della maratona automobilistica più antica al mondo figura Rinaldo Capello, pure lui piemontese, primo assieme a Tom Kristensen (al penultimo dei suoi 9 successi alla 24h di Le Mans) e a Allan McNish nel 2008.
Alle spalle della Ferrari e della Toyota si sono classificate le due monoposto Cadillac V-Series R equipaggiate con un V8 da 5.5 litri, terza e quarta: un risultato estremamente importante per il costruttore americano che non ha mai vinto sul circuito de La Sarthe. Dietro la seconda Ferrari, quinta, sono finite nell’ordine le due Glickenhaus, la prima delle due Peugeot 9X8 e la migliore delle Porsche 963.
La Oreca della Inter Europol Competition (due terzi posti come miglior piazzamento in questa stagione si è imposta nella LMP2, classe nella quale era al via il 17enne Josh Pierson, il più giovane pilota al via in questa edizione. Nella GTE AM ha invece primeggiato la Corvette Racing con la C8.R (al traguardo al volante c’era l’olandese Nicky Castburg). L’equipaggio interamente femminile Iron Dames (Porsche 911 SRS), che pure aveva guidato a tratti la corsa, si è alla fine dovuto accontentare della quarta posizione di classe, precedendo la Ferrari 488 GTE Evo con un equipaggio italo svizzero: Davide Rigon, Francesco Castellacci e Thomas Flohr, che con i suoi 63 anni è stato il più anziano partecipante alla 24h del centenario.
Articolo Successivo
Peugeot, bilancio positivo alla 24 Ore di Le Mans. Ora tocca alla 6 Ore di Monza
I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.
Foto del Giorno
Suzuki è Auto Ufficiale del 75esimo Festival di Sanremo. E darà il nome al palco outdoor
Fiat Grande Panda, il debutto. Sarà nelle concessionarie a marzo in versione ibrida – FOTO
Tesla Model Y, ecco il restyling. L’edizione di lancio costa circa 61 mila euro, prime consegne a marzo
Audi Q6 Sportback e-tron, anteprima italiana a Cortina con Federica Brignone e Sofia Goggia
Vespa 946 Snake, la limited edition nata per celebrare l’Anno del Serpente
Politica
Caso Almasri, Meloni attacca i giudici: “Indagarmi è un danno al Paese. Vogliono decidere, si candidino”. Anm: “I politici non provino a fare i magistrati”
Cronaca
Il Garante della privacy blocca l’Ia cinese DeepSeek: “Decisione a tutela dei dati degli utenti italiani”
Mondo
L’ex eurodeputata Luisa Morgantini e l’inviato del Sole Bongiorni arrestati e poi rilasciati da Israele
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "L'attacco giudiziario è un altro modo di Giorgia Meloni di spostare l'attenzione dall'economia che è ferma, dalla produzione industriale che cala da 20 mesi, dai salari che calano. Cosa sale, mentre la Meloni cerca di farci parlare d'altro? Le accise, le liste d'attesa, le bollette". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita parlando del caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Una vergogna, dichiaravano guerra ai trafficanti in tutto il globo terracqueo, hanno fatto il rimpatrio più veloce della storia d'Italia. Meloni deve riferire in aula, si fa vedere solo suo social. La devono smettere di scappare, devono spiegare". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Stupiscono le critiche superficiali alle dichiarazioni dell’onorevole Giovanni Donzelli. Le polemiche che imperversano non aiutano la coalizione anche se capisco sono frutto della passione e la gratitudine verso il grande leader che è stato Berlusconi". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, coordinatore della Direzione nazionale di Fratelli d'Italia.
"Le dichiarazioni di Donzelli invece sono un'analisi elettorale, perché la figura di Berlusconi non è in discussione per nessuno di noi in Fdi; molti hanno militato nel Pdl e molti provengono da Forza Italia. Egli ha conquistato un posto nella storia, è stato il leader della coalizione e ognuno di noi è riconoscente alla sua opera e alla sua azione", ha continuato Cirielli.
"Donzelli ha fatto solo un esame quantitativo. Prima della discesa in campo di Berlusconi nelle comunali del 1993 di Napoli e Roma, il MSI aveva raccolto oltre il 30%; con la discesa in campo di Forza Italia nel 1994 - pochi mesi dopo - il Msi scese al 13.5% -precisa Cirielli-. Se questa è storia, è altrettanto un fatto storico che grazie a Berlusconi nacque la Destra di Governo. La coalizione che seppe mettere in campo e che solo lui poteva creare ancora oggi, con la guida di Giorgia Meloni, è protagonista. Di questo gli saremo grati per sempre".
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Le parole del vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, Raffaele Fitto, evidenziano una questione cruciale per il futuro dell'Unione Europea: l'importanza di accelerare l'attuazione dei programmi di coesione. È fondamentale che i fondi europei vengano utilizzati in modo tempestivo e strategico per garantire una crescita equilibrata, in particolare nelle regioni più vulnerabili". Lo ha detto Denis Nesci, coordinatore del Gruppo Ecr nella commissione Regi del Parlamento europeo.
"Accogliamo con favore l'idea di una revisione intermedia dei programmi di coesione, che rappresenta una straordinaria opportunità per riallineare le priorità e accelerare l'assorbimento dei fondi. Questo processo non solo deve essere rapido, ma deve anche puntare alla semplificazione delle procedure, in modo da evitare ritardi burocratici che rischiano di compromettere l'efficacia degli investimenti", ha dichiarato Nesci.
"In un periodo di incertezze globali, l'Europa ha bisogno di una politica di coesione che risponda in modo agile e concreto alle sfide emergenti. Non possiamo permetterci di sprecare risorse vitali per il nostro futuro", ha concluso.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Qualcuno spieghi a Tajani, che parla di Ocalan, che all’epoca dei fatti la segretaria del Pd Schlein aveva 13 anni. Dovrebbe trovare argomenti più solidi per coprire la responsabilità del suo governo sul caso Almasri". Così il Pd replica alle ultime affermazioni di Antonio Tajani.
Milano, 30 gen. (Adnkronos) - L'orario, il luogo e un'immagine "rilevante". La consulenza dell'esperto informatico Marco Tinti, incaricato dalla procura di Milano, rafforza la credibilità di Omar T., il giovane testimone dell'incidente in cui ha perso la vita Ramy Elgaml. Davanti agli inquirenti aveva raccontato di aver assistito e registrato con il cellulare quanto accaduto, la sera del 24 novembre scorso, all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta dove lo scooter guidato da Fares Bouzidi, su cui viaggiava anche la vittima, si è scontrato con un'auto dei carabinieri, dopo che il T Max non si era fermato all'alt e aveva proseguito la fuga per venti minuti.
Il testimone aveva raccontato di essere stato costretto da altri due carabinieri, indagati per favoreggiamento e depistaggio, a cancellare un video. Se l'esame del cellulare, voluto dalla procura, non ha restituito nessun video di quella notte, "tuttavia, dall'analisi della timeline è emersa la presenza una miniatura, presumibilmente di un video, di possibile interesse". La miniatura è un'immagine di anteprima, di piccole dimensioni, generata automaticamente dal cellulare. Il frame mostra - confrontando anche con la geolocalizzazione del cellulare - un incrocio cittadino, probabilmente quello dove, intorno alle ore 4, avviene l'incidente mortale. "La rilevanza della miniatura è attribuibile sia alia data e all'ora dell'ultima modifica, sia agli elementi visivi che essa presenta" si legge nella relazione.
"La data di ultima modifica associata al file risale al giorno 24 novembre 2024 ore 4:05:07. Inoltre, comparando la miniatura con le immagini dell'incrocio stradale fornite da Google Streei View, è possibile affermare con un ragionevole grado di certezza come il file ritragga una strada cittadina compatibile con via Ripamonti a Milano. L'inquadratura sembra essere in direzione nord verso via Ripamonti, dall'angolo sud-est dell'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta". Che si tratta di un fotogramma di un video, e non di una semplice foto, il consulente lo deduce dalla dimensione del file, "tipico della maggior parte dei video registrati dal dispositivo e tuttora salvati su di esso". Inoltre, dalla cronologia di navigazione web di quella sera si evidenziano ricerche ripetute su Google 'come recuperare video da cestino' a partire dalle ore 4.38.
Palermo, 30 gen. (Adnkronos) - La ragazza di 17anni accusata di avere ucciso, nel febbraio 2024, insieme con il padre e una coppia di amici dei genitori, la madre e due fratelli, "è imputabile e capace di intendere e di volere". Lo ha deciso il gip del tribunale per i minorenni Nicola Aiello in seguito alla perizia di un neuropsichiatra infantile di Roma che ha valutato la capacità della ragazza. Il gip ha disposto l'inizio della requisitoria per il prossimo 6 marzo. La giovane è imputata per omicidio plurimo aggravato e soppressione di cadavere.