Cronaca

L’ex hotel occupato di Firenze da dove è scomparsa la piccola Kata: tra liti e sgomberi, ci vivono oltre 100 persone

Chiuso da dieci anni, spesso occupato e sgomberato. E nuovamente occupato. L’ex hotel Astor di via Marigliano, in zona Novoli a Firenze, è il posto in cui viveva Kata, la bambina di 5 anni, di origine peruviana, di cui si sono perse le tracce da sabato alle 15. L’ultima occupazione risale al settembre 2022 quando sono stati sfondati gli ingressi del vasto immobile e alcuni cittadini peruviani, romeni e di paesi dell’est Europa hanno preso possesso dei locali. Attualmente ci vivono più di cento persone, compresi i minori: ci sarebbero almeno 80-100 adulti, ma una donna straniera che ci vive aggiunge che vi abitano pure “55 bambini”.

“Abbiamo subito chiesto lo sgombero a settembre il giorno dopo l’occupazione dando garanzie nel momento per la presa in carico di bambini e soggetti fragili – dice l’assessore al sociale di Firenze Sara Funaro – La proprietà fece denuncia in procura. Ma ancora non è arrivato il decreto di sequestro preventivo che permette di intervenire”. Funaro, pur precisando che “ora non è il momento delle polemiche”, sottolinea come “le amministrazioni comunali non possono intervenire in autonomia ma si coordinano con le altre autorità”.

La strada è in piena città, tra i viali del centro e la periferia emergente di Novoli, con l’università, il palazzo di Giustizia e gli uffici della Regione a 500 metri. Chi ci vive racconta che i bambini vengono lasciati giocare in due piccoli cortili interni. In uno di questi Kata è stata vista giocare prima della scomparsa, in quello che affaccia in via Boccherini, strada di palazzi residenziali e negozi aperti. Le utenze sono collegate abusivamente, una situazione che i comitati di residenti hanno segnalato alle autorità da tempo. All’interno ci sarebbero vani resi non accessibili neanche agli stessi occupanti e pure le cantine sarebbero occupate abusivamente perché ogni spazio è sfruttato.

Nello stabile occupato ci sono stati recenti screzi. Come quello del 23 marzo quando c’è stata una rissa a bastonate per la disputa su un alloggio e venne udito uno sparo, poi le autorità conclusero che fu usata una scacciacani. Ci furono due feriti andati al pronto soccorso. Il 29 maggio si è verificata un’aggressione e un uomo, 40enne dell’Ecuador, precipitato dal terzo piano riportando fratture.