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“Mai più atti sessuali simulati in prima fila”: il nuovo ad Sergio contro il “caso” Rosa Chemical a Sanremo

Il nuovo Ad ha parlato alla festa del Foglio a Venezia commentando anche il criticato gesto del cantante sul palco della kermesse musicale

Nessuna “epurazione”, come ha già assicurato, neanche di Rosa Chemical, i cui gesti a Sanremo fecero tanto discutere. Ma mai più “atti sessuali simulati in prima fila”. Parola del nuovo ad Rai, Roberto Sergio che, parlando alla festa del Foglio a Venezia ha delineato i contorni della sua idea di Rai.

In particolare, in riferimento a Rosa Chemical ha specificato che “potrà tornare”. “Lui è anche il figlio di Batman e Wonder Trans, ha partecipato da Fiorello due volte, quindi non vedo problemi”, ha aggiunto. “Io criticai l’atto sessuale simulato in prima fila, perché in fascia protetta non lo consideravo accettabile. Non ho criticato i baci perché ormai ci sono, di qualunque tipo, ma quello non era un atto accettabile”. Per questo, ha continuato, se al prossimo festival “ricapiterà una cosa del genere non sarà consentita, e magari in regia ci sarà più attenzione”. In ogni caso scordiamoci dirigenti e vip in prima fila all’Ariston: “Nessuno di noi sarà seduto in prima fila – dice ancora Sergio – davanti ci saranno giovani e abbonati”.

Sempre parlando di Sanremo, Sergio sembra sicuro: “Fiorello non credo proprio che non ci sarà. Tornerà anche per accompagnare Amadeus al quinto Festival consecutivo. Qui su Amadeus si è detto che io l’avrei dovuto cacciare, condizionare… Non è vero. Con lui ci conosciamo da una vita e avrà tutta l’autonomia che dovrà avere”. E sul rischio che VivaRai2, dopo l’enorme successo della prima stagione, possa traslocare o addirittura chiudere per il troppo baccano, Sergio specifica: “Fiorello ha detto che io dovrò fare l’amministratore di condominio di via Asiago, dovrò incontrare gli abitanti di via Asiago perché oggettivamente un po’ di confusione c’è stata, lo comprendo. Lo incontrerò e speriamo di trovare una soluzione che consenta di ritornare. Quel programma vive sulla strada, e bisogna trovare un modo perché sia compatibile il programma con chi ci abita”.