Papa Francesco migliora progressivamente. Sono sempre molto positive le notizie che arrivano dal Policlinico Gemelli di Roma, dove Bergoglio è ricoverato da mercoledì, quando è stato operato all’addome per il rischio di un’occlusione intestinale. Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha affermato che “lo staff medico informa che il decorso post operatorio di Papa Francesco è regolare. Il Santo Padre continua ad essere apiretico ed emodinamicamente stabile; ha effettuato fisioterapia respiratoria ed ha continuato a mobilizzarsi”. Il portavoce vaticano ha aggiunto che, nel corso della mattina, Bergoglio ha seguito la messa in diretta televisiva e ricevuto l’Eucaristia.
Successivamente, Francesco si è recato presso la cappellina dell’appartamento riservato ai pontefici, al decimo piano del Gemelli, dove si è raccolto in preghiera per la recita dell’Angelus in privato. Un gruppo di fedeli di una parrocchia romana insieme ad alcuni medici e infermieri del Policlinico hanno recitato la preghiera mariana nel piazzale principale del Gemelli in comunione spirituale con il Papa e per la sua guarigione. Sul suo account Twitter è stato diffuso il suo messaggio per la solennità del Corpus Domini: “L’Eucaristia ci chiama al primato di Dio e all’amore dei fratelli. Questo pane è per eccellenza il sacramento dell’amore. È Cristo che si offre e si spezza per noi e ci chiede di fare altrettanto, perché la nostra vita diventi pane che sfama i fratelli”. Subito dopo aver recitato l’Angelus, come ha comunicato Bruni, Bergoglio “ha pranzato comunitariamente con quanti lo assistono in questi giorni di degenza nell’appartamento privato (medici, assistente sanitario personale, infermieri, ausiliari e personale del Corpo della Gendarmeria)”.
In mattinata, Francesco ha anche inviato dal Gemelli un messaggio ai membri del gruppo del Partito Popolare Europeo nel Parlamento europeo. In esso, il Papa scrive che “il politico cristiano dovrebbe distinguersi per la serietà con cui affronta i temi, respingendo le soluzioni opportunistiche e tenendo sempre fermi i criteri della dignità della persona e del bene comune”. L’invito di Bergoglio è chiaro: “Facciamo memoria delle origini: non dimentichiamo come è nata l’Europa unita; non dimentichiamo la tragedia delle guerre del XX secolo. Il graduale e paziente lavoro di costruzione di un’Europa unita, in ambiti prima particolari e poi sempre più generali, che cosa aveva dentro come ispirazione? Quale ideale, se non quello di generare uno spazio dove si potesse vivere in libertà, giustizia e pace, rispettandosi tutti nella diversità? Oggi questo progetto è messo alla prova in un mondo globalizzato, ma può essere rilanciato attingendo all’ispirazione originaria, che è più che mai attuale e feconda non solo per l’Europa, ma per l’intera famiglia umana”.
Francesco ha anche inviato un messaggio all’Incontro mondiale sulla fraternità umana, svoltosi in piazza San Pietro con la partecipazione di trenta premi Nobel. Evento a cui avrebbe dovuto essere presente anche il Papa. “Nel nostro mondo, dilaniato dalla violenza e dalla guerra, – scrive Bergoglio – non bastano ritocchi e aggiustamenti: solo una grande alleanza spirituale e sociale che nasca dai cuori e ruoti attorno alla fraternità può riportare al centro delle relazioni la sacralità e l’inviolabilità della dignità umana”. E conclude: “Sentiamoci chiamati ad applicare il balsamo della tenerezza all’interno delle relazioni che si sono incancrenite, tra le persone come tra i popoli. Non stanchiamoci di gridare ‘no alla guerra’, in nome di Dio o nel nome di ogni uomo e di ogni donna che aspira alla pace”.
Inoltre, il Papa ha risposto alla lettera inviatagli dal personale infermieristico e ausiliario e dagli operatori socio sanitari del Reparto di neuropsichiatria infantile e neuro pediatrico del Gemelli. “Ogni giorno, – sottolinea Francesco – stando a contatto con i piccoli ammalati, che come avete scritto, spesso ‘capita di vedere volare via’, sperimentate il trauma che la sofferenza provoca nelle vite delle persone che purtroppo si propaga anche agli affetti più cari. Siete testimoni della vita, tanto della morte. E così siete chiamati a dare conforto e sollievo negli ultimi istanti, accompagnando questi piccoli ‘angeli’ fino alle soglie dell’incontro con il Signore. Per questa vostra dedizione, siete tra i ‘santi della porta accanto’. Siete immagine della Chiesa ‘ospedale da campo’, la quale continua a svolgere la missione di Gesù Cristo, che avvicinò e guarì persone sofferenti per ogni genere di male e si chinò a lavare i piedi dei suoi discepoli. Siate sempre buoni samaritani che si fanno carico della vita e del dolore del prossimo. E – conclude Bergoglio – continuate a coltivare la cultura della prossimità e della tenerezza”.
Twitter: @FrancescoGrana