Ora che è tornata la squadra dei bersaniani come cambia la geografia all’interno del Partito democratico a guida Elly Schlein? L’ultimo congresso ha determinato un nuovo assetto con due grandi aree, che fanno capo ai due candidati arrivati alle primarie, Schlein e Stefano Bonaccini, più due aree meno forti che fanno capo agli altri due candidati, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli.
Con la segretaria Schlein si schierano alcune correnti storiche del Pd, come AreaDem, che fa capo a Dario Franceschini (e in cui si annoverano Chiara Braga, Marina Sereni, Franco Mirabelli), i Dems di Andrea Orlando (Peppe Provenzano, Antonio Misiani, Marco Sarracino), l’area Zingaretti-Bettini (Roberto Morassut, Stefano Vaccari, Cecilia D’Elia). A queste correnti se ne è aggiunta una nata proprio per sostenere Schlein al congresso, fatta da dirigenti usciti da altre correnti: tra i “fedelissimi” ci sono Francesco Boccia, Marco Furfaro, Alessandro Zan e Chiara Gribaudo. E qui si colloca Articolo 1 con l’associazione “Compagno è il mondo” di Roberto Speranza, Pierluigi Bersani, Cecilia Guerra, Federico Fornaro, Alfredo D’Attorre.
Con Bonaccini si è schiarata Base riformista, guidata da Lorenzo Guerini (Alessandro Alfieri, Simona Malpezzi, Simona Bonafè, Piero De Luca), l’area vicina a Graziano Delrio (Debora Serracchiani, Andrea De Maria), i “giovani Turchi” di Matteo Orfini (Luca Rizzo Nervo, Francesco Verducci, Agnese Pini), Iniziativa Democratica di Piero Fassino (Matteo Ricci, Patrizia Toia, Claudio Mancini, Gianclaudio Bressa), i neo ulivisti, ex lettiani Marco Meloni, Anna Ascani, Matteo Mauri, Ilenia Malavasi e Lorenzo Basso, nonché LibertàEguale degli ex veltroniani e “liberal” Enrico Morando, Stefano Ceccanti, Giorgio Tonini.
Nell’area che fa capo a Cuperlo si annoverano Andrea Giorgis, Barbara Pollastrini e Mario Oliverio, mentre in quella di Paola De Micheli ci sono l’ex governatore lucano Vito de Filippo e Enza Bruno Bossio. Infine c’è una schiera di “pontieri” come Marianna Madia e Lia Quartapelle (entrambe peraltro ex sostenitrici della segreteria Renzi) che non si sono schierate ufficialmente al congresso e che ora tentano di costruire un terreno comune a partire dai contenuti.