Prende il via sui cieli della Germania l’esercitazione aerea della Nato “Air Defender 23”. Vi parteciperanno fino al 23 giugno oltre 10mila soldati di 25 Paesi, tra cui anche Svezia e Giappone che non fanno parte dell’Alleanza atlantica. Con 250 velivoli, 104 dei quali dislocati solo dagli Usa, sarà la più gande esercitazione aerea dalla fine della Seconda guerra mondiale. Non mira solo a verificare il coordinamento di manovre e comunicazione in potenziali ingaggi, passando dai rifornimenti di carburante, all’esperienza delle aree di atterraggio e di volo, ma anche l’efficienza logistica di spostamento e stazionamento delle diverse forze aeree alleate nel cuore dell’Europa.
“Air Defender 23” è stata pianificata dal 2018, avendo presente quindi solo l’invasione della Crimea del 2014 come fatto ancora isolato: in cinque anni però la sua dimensione rispetto ai soli 50 velivoli iniziali è stata progressivamente ampliata. Oggi, mentre è di nuovo in corso una guerra in Europa promossa dalla Russia, assume infatti maggiore rilievo. L’ispettore dell’aeronautica militare tedesca Ingo Gerhartz mercoledì scorso in una conferenza stampa ha sottolineato che “è un’esercitazione difensiva”. Ma ha aggiunto: “Mostriamo chiaramente che questo territorio è la linea rossa e siamo pronti a difenderne ogni centimetro”. Più esplicita l’ambasciatrice degli Stati Uniti d’America in Germania Amy Gutmann: “Sarei piuttosto sorpresa se qualsiasi presidente o capo di Governo al mondo non cogliesse cosa segnala sullo spirito di questa Alleanza ed in riferimento alla sua forza, includo anche Mr. Putin”.
La Nato è nata come strumento di contenimento della aggressività dell’Unione Sovietica, ma anche se saranno provati solo scenari difensivi, mira ora a mettere in mostra tutta la sua capacità militare, impiegando anche aerei da ricognizione Awacs e da rifornimento in volo, ribadendo unità e vigore (e sotterrando la diagnosi del 7 novembre 2019 del presidente francese Emmanuel Macron di morte cerebrale).
L’esercitazione ipotizza che un’alleanza orientale (chiamata “Occasus”) sia entrata con forze speciali in Germania e ne abbia occupato la regione orientale. E quindi che i rifornimenti energetici scarseggino, siano in corso campagne di disinformazione e la Germania abbia invocato l’articolo 5 del Trattato cioè quello che recita che gli Stati della Nato “concordano che un attacco armato contro una o più di esse sarà considerato un attacco contro tutte”. L’area occupata è definita con nome di fantasia Klebius e comprende il porto di Rostock. Nell’esercitazione sarà poi simulato anche l’uso di un aeroporto provvisorio. Tra gli scenari che saranno provati il decollo veloce per intercettare velivoli nemici per respingerli od abbatterli; la difesa da missili da crociera; la salvaguardia di porti ed infrastrutture; il combattimento di mezzi a terra; l’eiezione di piloti in volo e la loro successiva evacuazione. Non saranno però impiegate armi e l’efficacia di tiro sarà registrata solo con apparecchiature digitali.
Gli aerei decolleranno per almeno 1.800 singoli movimenti tattici dagli scali militari di Jagel ed Hohn nello Schleswig-Holstein, Wunstorf in Bassa Sassonia, Spangdahlem in Renania-Palatinato, Laage in Meclemburgo Pomerania e Lechfeld in Baviera. Di supporto saranno anche le basi di Volkel in Olanda e Caslav in Cechia. Sono stati delineati tre corridoi di volo: settentrionale, comprendente Schleswig-Holstein e Bassa Sassonia, ma principalmente sopra il Mar del Nord anche per voli a bassa quota; orientale dalla Sassonia fino al Mar Baltico; e meridionale dalla Baviera, Baden-Württemberg fino alla Renania-Palatinato. Saranno impiegati in finestre diverse, ciascuna di quattro ore, rispettivamente la sera tra le 16 e le 20, al mattino dalle 10 alle 14, ed al pomeriggio dalle 13 alle 17, e non ci saranno voli nei fine settimana. Le condizioni meteorologiche potranno tuttavia provocare tempestivi cambiamenti. Sono previsti voli anche su Paesi sud orientali dell’Alleanza.
Nei dieci giorni effettivi di esecuzione dell’esercitazione ci saranno maggior inquinamento ambientale (stimate emissioni di 3.000 tonnellate di CO2) ed acustico e ritardi nei voli civili, ma il generale Gerhartz ha ammonito che “non c’è sicurezza a prezzo zero”. Le forze armate tedesche si sono impegnate ad informare sulle manovre per tutta la loro durata attraverso i social media. Sono previsti voli a bassa quota anche sull’area della base di Grafenwöhr dove sarà simulato il lancio di bombe per supporto di truppe a terra.
I controllori di volo dovranno deviare tutti gli aerei di linea dai settori chiusi dai militari. Secondo l’aeronautica le esercitazioni impegneranno solo parzialmente corridoi impiegati dall’aviazione civile e non causeranno cancellazioni e il ministero della difesa assicura che le simulazioni di Eurocontrol ipotizzano solo eventuali ritardi. Secondo i sindacati dei controllori di volo potranno invece venire cancellati fino a cento voli al giorno ed accumularsi fino a 50mila minuti di ritardi quotidianamente. Solo i passeggeri in volo alla mattina avranno meno disagi; gli altri dovranno confidare nelle autorizzazioni straordinarie introdotte a decolli e atterraggi anche in orari notturni.
A Wunstorf, vicino ad Hannover, sabato circa 300 pacifisti provenienti da tutta la Germania settentrionale hanno protestato sostenendo che “Air Defender” è un segnale di inasprimento del conflitto e verso il riarmo e hanno richiesto al governo tedesco di impegnarsi per un immediato cessate il fuoco. Il leader della Linke Gregor Gysi ha twittato: “Dubito che questa dimostrazione di forza superlativa impressionerà particolarmente la dirigenza russa. Anche la precedente manovra della Nato 2021 non ha trattenuto Putin da invadere l’Ucraina alcuni mesi dopo”. L’ambasciatrice Gutmann rifacendosi ad una citazione del 1951 di un generale americano ha invece aggiunto: “La vera sicurezza c’è solo quando si evitano le guerre e si può sperare di riuscirci solo quando si è abbastanza preparati”. Appena una settimana fa nel Mare Baltico la Nato aveva dato corso alla manovra “Baltops” con la partecipazione di una cinquantina di navi di 19 Nazioni e contemporaneamente anche la Russia aveva avviato esercitazioni con quaranta navi e 3.500 soldati.