Il gip di Trieste Luigi Dainotti ha disposto nuovi approfondimenti d’indagine sulla morte di Liliana Resinovich, la 63enne scomparsa il 14 dicembre 2021 e ritrovata senza vita il 5 gennaio 2022 nell’area dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni, a Trieste, non lontano dalla casa in cui viveva con il marito Sebastiano Visintin. L’attuale provvedimento del gip fissa un massimo di sei mesi per lo svolgimento delle indagini che si concentreranno su 25 punti fondamentali. Tra questi, la richiesta di una nuova consulenza medico-legale, “previa verifica sull’utilità di una riesumazione del cadavere della donna” che ”accerti le lesioni riscontrate, la loro origine, il mezzo che le ha prodotte, la datazione, e ogni altro elemento utile a qualificare il decesso quale conseguenza di un’azione e suicidaria o di un fatto attribuibile a terzi”.

Il giudice ha inoltre disposto un’ulteriore analisi di tutti gli account che Liliana utilizzava; l’esame delle tracce di Dna trovate sulla corda che chiudevano i sacchi al collo della donna e un nuovo controllo delle celle telefoniche, al fine di verificare quali utenze telefoniche sono state agganciate sul luogo in cui è stato ritrovato il corpo. La decisione di proseguire con le indagini è arrivata dopo la richiesta di archiviazione da parte della Procura di Trieste alla quale si erano opposti i familiari e il marito della vittima. In merito, il Procuratore di Trieste Antonio De Nicolo, lo scorso febbraio aveva dichiarato che l’unica ricostruzione possibile fosse un allontanamento volontario e un “altrettanto intenzionale” atto suicida. Oggi, nell’ordinanza, il gip Dainotti ha disposto di procedere all’iscrizione per il reato di omicidio volontario a carico di ignoti.

“Questo Ufficio procederà all’esecuzione delle articolate attività indicate dal gip con la stessa determinazione ed attenzione profuse fin dall’inizio della presente vicenda, allo scopo di chiarire per quanto possibile tutte le circostanze del fatto, d’individuare tutti gli ipotizzabili reati commessi in danno della signora Resinovich – ha dichiarato in una nota il procuratore Antonio De Nicolo, augurandosi “che il provvedimento emesso dal gip contribuisca a mantenere, d’ora in poi, la vicenda entro gli stretti binari istituzionali dell’investigazione giudiziaria, senza le indebite incursioni troppe volte compiute in passato nell’effimero mondo dei social media e dei talk show”.

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