“Era la mia vecchia vita, oggi è morta con lui”. Così Francesca Pascale, che per dieci anni è stata la compagna di Silvio Berlusconi. “Oggi provo solo dolore, e quello non si spiega. È triste, ho un peso sul cuore, le parole mancano, la morte è una cosa seria, diceva Totò”, dice a La Repubblica ricordando il leader di Forza Italia scomparso lunedì 12 giugno a 86 anni. “Siamo esseri umani: e se c’è stato l’affetto, un sentimento profondo a legare due persone, non lo puoi resettare, non siamo robot. Con Berlusconi potevi scontrarti, litigare, ma era difficile cancellarlo per sempre. Lo amavi o lo odiavi”, spiega l’ex consigliera di Fi nella Provincia di Napoli. Il loro fidanzamento fu ufficializzato nel Natale del 2011, quando l’ex Cavaliere le fece trovare un anello con diamante solitario sotto l’albero: da lì iniziò un grande amore, arrivato al capolinea in pieno lockdown nel 2020.
“È un po’ come se avessi perso di nuovo mia madre: quello fu un vuoto devastante”, prosegue l’ex compagna di Berlusconi, oggi sposata con Paola Turci e attivista Lgbtq+. “Certo è stato anche una guida – sottolinea -. Mi ha dato tanto: e certo, non solo per gli agi, il lusso che in quegli anni ho visto”, ma per il “mondo che mi ha fatto conoscere, degli scenari in cui mi sono ritrovata”. Tra gli esempi, cita “il pranzo con Gheddafi. La riconoscibilità internazionale di Silvio. Poi lo choc di vederlo andare ai Servizi sociali, i carabinieri venivano a bussare, lui gentile, io stranita. O quella volta che incontrai Putin nel corridoio”. Ai funerali dell’ex premier “sarò una dei tanti a salutarlo. Una donna che ha fatto un suo percorso, è andata per la sua strada, serena. Ma lui aveva un suo amore per la vita, credo che in fondo lo capisse”.