Altri cinque morti sul lavoro nelle ultime 24 ore tra Lombardia e Sicilia. Lunedì sera Giovanni e Filippo Colapinto, padre e figlio di 81 e 47 anni, sono morti a Gioia del Colle, in provincia di Bari, a causa delle esalazioni del vino, dopo essere finiti in una cisterna. Il figlio, a lungo proprietario dell’azienda vinicola Cantina storica del cardinale, aveva da poco venduto la società ma aveva continuato a lavorarci come amministratore. Non è chiaro se stesse lavorando alla cisterna per ispezionarla o per pulirla, ma è rimasto intossicato dalle esalazioni di anidride carbonica e il padre, nel tentativo di aiutarlo, sarebbe andato incontro allo stesso destino. I due cadaveri sono stati ritrovati nella cisterna, contenente vino per circa un metro di altezza.

Un operaio, investito da un mezzo pesante, è morto martedì mattina in un cantiere stradale nella tratta Desenzano del Garda – Brescia dell’A4 Venezia-Torino. Un altro operaio di 56 anni, Angelo Aleo, ha perso la vita in un incidente in un cantiere edile di Misterbianco, nel Catanese. Secondo una prima ricostruzione, sarebbe precipitato da tre metri durante la realizzazione del solaio di un edificio per civile abitazione.

È deceduto martedì anche il lavoratore di 43 anni, Pasquale Cosenza, che il 9 giugno è precipitato da un capannone di un’azienda, dall’altezza di nove metri circa, nella zona industriale di Pastorano, a Caserta, mentre stava montando dei pannelli solari. Era ricoverato in condizioni gravissime dal giorno dell’infortunio.

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