Sarà presentata giovedì al Consiglio dei ministri in programma alle 18 la riforma della giustizia messa a punto dal ministro Carlo Nordio. Il disegno di legge, “recante modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all’ordinamento giudiziario” è all’ordine del giorno del pre-consiglio, la riunione tecnica preparatoria in programma per mercoledì mattina. L’AdnKronos cita fonti di governo secondo cui la presentazione “vuol essere anche un segnale nel solco dell’eredità politica lasciata da Silvio Berlusconi“. Il provvedimento, come anticipato più volte da Nordio, costituisce la “prima fase” del progetto complessivo di riforma e interverrà in senso restrittivo sulla disciplina delle intercettazioni, della custodia cautelare, dei reati contro la pubblica amministrazione – in particolare abuso d’ufficio e traffico di influenze illecite – e dell’avviso di garanzia. Mentre ci sarà da attendere l’autunno per il secondo step, che prevede la modifica della Costituzione per introdurre la separazione delle carriere tra giudici e pm e una nuova riforma del sistema elettorale del Consiglio superiore della magistratura.
Già il mese scorso Nordio aveva annunciato l’arrivo di un primo pacchetto di norme “improntate a garantismo e pragmatismo”. Le anticipazioni parlano di interventi che limiteranno le trascrizioni delle intercettazioni, in particolare quelle in cui sono citati terzi. Sull’applicazione delle misure cautelari custodiali, cioè il carcere e gli arresti domiciliari, l’idea è di far decidere un collegio di tre giudici e non più il singolo gip, magari prevedendo anche un interrogatorio preliminare dell’indagato. C’è attesa per conoscere la soluzione adottata sull’abuso d’ufficio: se il ministro e Forza Italia erano per abolirlo – nonostante gli allarmi degli addetti ai lavori – Lega e FdI avrebbero preferito un ulteriore ridimensionamento della fattispecie, che dopo la riforma del 2020 si applica già in casi limitatissimi. Ma è probabile che a passare sia stata la linea Nordio: “C’è l’accordo politico, il progetto è pronto e definito”, ha detto questo weekend il Guardasigilli alla festa del Foglio, “la processione di sindaci anche del Pd che ci hanno supplicato di abolire questo reato”.