Cronaca

Papa Francesco, la mail del cardinale: “Si sta riprendendo, tornerà presto in Vaticano”

“Sua Santità sta riprendendosi bene in salute e ritornerà in Vaticano dal Gemelli dopodomani giovedì oppure venerdì”. Lo scrive il cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, in una mail indirizzata a tutti i porporati. “Ho parlato col Santo Padre – si legge ancora nel testo – e l’ho assicurato della cordiale vicinanza di tutti i cardinali”. Bergoglio è ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma dal 7 giugno, quando è stato operato all’addome per il rischio di un’occlusione intestinale. L’intervento è durato tre ore e il decorso post operatorio si sta svolgendo regolarmente. La degenza del Pontefice in quello che san Giovanni Paolo II soprannominò il “Vaticano 3” prosegue serenamente.

“Il Santo Padre – ha confermato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, nel bollettino odierno – ha riposato bene durante la notte. I controlli ematochimici a cui è stato sottoposto risultano regolari; sta continuando la fisioterapia respiratoria. La mattina è stata dedicata alle attività lavorative alternate alla lettura di testi. Prima di pranzo si è recato nella cappellina dell’appartamento privato dove si è raccolto in preghiera e ha ricevuto l’Eucarestia”. In serata, il portavoce vaticano ha aggiunto che “il recupero post operatorio continua con regolarità. Nel pomeriggio il Santo Padre ha proseguito con il lavoro e la lettura”.

È stato anche diffuso il messaggio del Papa per la VII Giornata mondiale dei poveri che si celebrerà il 19 novembre 2023 e ha come tema Non distogliere lo sguardo dal povero. Francesco ricorda che “ognuno è nostro prossimo. Non importa il colore della pelle, la condizione sociale, la provenienza… Se sono povero, posso riconoscere chi è veramente il fratello che ha bisogno di me. Siamo chiamati a incontrare ogni povero e ogni tipo di povertà, scuotendo da noi l’indifferenza e l’ovvietà con le quali facciamo scudo a un illusorio benessere”. L’auspicio di Bergoglio è che “malgrado i limiti e talvolta le inadempienze della politica nel vedere e servire il bene comune, possa svilupparsi la solidarietà e sussidiarietà di tanti cittadini che credono nel valore dell’impegno volontario di dedizione ai poveri. Si tratta certo di stimolare e fare pressione perché le pubbliche istituzioni compiano bene il loro dovere; ma non giova rimanere passivi in attesa di ricevere tutto ‘dall’alto’: chi vive in condizione di povertà va anche coinvolto e accompagnato in un percorso di cambiamento e di responsabilità”.