Anche Carlo De Benedetti concede ‘l’onore delle armi’ a Silvio Berlusconi. Lo storico rivale nel campo dell’editoria, dai tempi dello scontro giudiziario per l’acquisizione della Mondadori fino all’opposizione a Forza Italia che ha caratterizzato la linea editoriale ai tempi della sua Repubblica, ha infatti definito il fondatore di Mediaset un “indomito combattente” in un breve necrologio pubblicato mercoledì mattina sul Corriere della Sera. Parole che, dopo la morte del leader forzista, sanciscono la fine di una battaglia che ebbe inizio per il controllo delle quote di maggioranza della Mondadori tra la Fininvest di Berlusconi e la Cir di De Benedetti.
Tra i messaggi di cordoglio anche oggi se ne ritrovano di molti e provenienti da diversi ambienti della politica, dello spettacolo e dell’imprenditoria in particolar modo. Si va dai dipendenti di Villa Certosa, la sua residenza in Sardegna, a Lino Banfi che ricorderà “con orgoglio la nostra cinquantennale amicizia”, da John e Lapo Elkann a Luca Cordero di Montezemolo, dai Cavalieri del lavoro alla Fieg. Lo ricorda anche Tarak Ben Ammar con Andrea Goretti e i dipendenti di Prima Tv e Eagle Pictures come “imprenditore, statista, ma soprattutto grande uomo”.
Non mancano i messaggi istituzionali. Matteo Salvini, insieme alla compagna Francesca Verdini, lo definisce “un amico insostituibile”. Il vicepremier e segretario della Lega manda un abbraccio ai figli “a Marta e a tutta la comunità di Forza Italia”. Il presidente del Senato Ignazio La Russa con la famiglia lo ricorda come “un grande protagonista della storia italiana” e Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia e ministro degli Esteri sottolinea l’importanza avuta da Berlusconi in politica estera. “Con il suo impegno a livello internazionale anche da ministro degli Esteri, Berlusconi ha segnato la storia della nostra politica estera, rafforzando il ruolo dell’Italia nel mondo, in particolare nelle relazioni transatlantiche, in Europa e ambito G7”.