A muso duro contro i francesi di Vivendi. Il consiglio di amministrazione di Tim “ha proceduto, a maggioranza, alla cooptazione di Alessandro Pansa come consigliere”. Resta dunque escluso Luciano Carta il candidato di Vivendi, primo azionista del gruppo di telefonia italiano con il 23,7%. Pansa è attualmente presidente di Sparkle (la rete di collegamenti sottomarini che fa capo a Tim). Dal 2013 al 2016 è stato capo della Polizia e dal 2016 al 2018 direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza.

Oggi il titolo Tim ha chiuso in rialzo del 4,5% a 0,25 euro per azione. A spingere il titolo la speculazione sul dossier rete che avrà il suo prossimo passo al cda del 19 giugno, quando verrà fatta una prima valutazione delle offerte presentate da Kkr e dal consorzio Cdp/Macquarie. Lo scenario è movimentato dalle attese per il possibile contributo alla partita di F2i, il maggiore gestore indipendente italiano di fondi infrastrutturali. Pochi giorni fa le offerte iniziali sono state riviste al rialzo e portate intorno ai 22 miliardi. Tuttavia Vivendi giudica questa cifra insufficiente, considerando almeno 30 miliardi di euro come cifra congrua per l’asset conteso. La mossa di oggi in cda è un segnale di contrasto a questa linea. Il secondo azionista di Tim è Cassa deposiri e prestiti, controllata dal tesoro, che possiede il 9,8%.

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