Bagarre a L’aria che tira (La7) tra Gianni Barbacetto del Fatto Quotidiano e Goffredo Buccini del Corriere della Sera sul lutto nazionale indetto per la morte di Silvio Berlusconi e sulla sua figura.
Barbacetto esordisce nel suo intervento evidenziando i danni culturali causati da Berlusconi: “Lui non c’è più, ma è rimasto il peggio di lui, cioè i berlusconiani. Il lutto nazionale per onorare un finanziatore di Cosa Nostra e un pregiudicato per frode fiscale in un paese civile sarebbe impensabile”.
Visibilmente contrariato è il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, ospite in collegamento, che decide di abbandonare la trasmissione: “Vi auguro buon proseguimento, continuate senza di me. Vi saluto e vengo un’altra volta. Barbacetto è libero di dire il suo pensiero, io sarò libero di non ascoltarlo?”.
“Non è un pensiero, sono fatti“, commenta Barbacetto.
Il giornalista del Fatto continua il suo intervento, ricordando la presenza di Marcello Dell’Utri e di Denis Verdini ai funerali di Silvio Berlusconi. Stavolta a insorgere è Buccini, che premette di non essere mai stato berlusconiano, ma accusa il collega: “Manca la capacità di capire la dimensione emotiva del paese. E questo spiega molto bene la sconfitta storica e costante della sinistra, perché la malattia della sinistra sta proprio in questa compilazione che tu hai appena fatto col ditino alzato“.
“Ma cosa c’entra la sinistra? – ribatte Barbacetto – Qui c’è un altro problema. Tu non puoi santificare un finanziatore di Cosa Nostra“.
“Mettersi col ditino alzato oggi è una cosa demenziale – replica Buccini – Come puoi non cogliere l’assurdità di questa scena?”.
Il giornalista del Fatto controbatte: “Per 3 giorni c’è stato un giornalismo unificato“.
E Buccini sbotta: “Ma quale giornalismo unificato, tutti i giornali hanno raccontato, come avete fatto voi col ditino alzato, le grane e i processi“.
“No, non è vero”, commenta Barbacetto.
“Ma stai scherzando? – replica Buccini – La differenza è che voi l’avete fatto col ditino alzato, noi non abbiamo alzato il ditino. Come fai a non cogliere la dimensione emotiva nazionale e popolare di questa cosa enorme, che ha segnato 30 anni di storia del nostro paese? Per questo motivo la sinistra perderà per sempre. Perché non capite un accidenti degli italiani. Mai, mai, mai“.
“Avete fatto invece un pessimo giornalismo – rilancia Barbacetto – Ma poi che c’entra la sinistra?”.
Buccini poi cita Luciano Capone del Foglio: “Attaccare Berlusconi è come se, in occasione della morte di Maradona, si dicesse che era amico dei camorristi e pippava cocaina. Maradona era un gigante. Vuol dire non capire un accidenti di calcio e del mondo”.
“Se questo è, tenetevelo – commenta Barbacetto – Da 3 giorni viviamo dentro una melassa di santificazione e di beatificazione di quest’uomo a reti unificate e a giornali unificati. Ma viene omessa l’altra metà dei fatti”.