I rappresentanti del mondo dello sport e del calcio italiano hanno partecipato al Duomo di Milano ai funerali di Silvio Berlusconi. In prima fila Adriano Galliani, attuale ad del Monza, ma anche Paolo Scaroni, attuale presidente del Milan. E non sono mancati i rappresentanti dello sport italiano, dal presidente del Coni Giovanni Malagò all’ex presidente di Coni e Figc Franco Carraro. All’interno del Duomo poi erano presenti tanti rappresentanti del Milan berlusconiano, da Fabio Capello ad Arrigo Sacchi, da Franco Baresi a Demetrio Albertini, da Ariedo Braida a Daniele Massaro, da Pippo Inzaghi a Daniele Massaro, da Filippo Galli a Zvonimir Boban. Cosi come il “genio” Savicevic, arrivato in auto da Podgorica.
Allenatori e calciatori che per i tifosi rossoneri sono i volti dei grandi trionfi, degli anni d’oro del Milan, degli scudetti e soprattutto delle Coppe dei Campioni: tre vittorie solo tra il 1989 e il 1994. In Duomo c’era anche Massimiliano Allegri, che da allenatore ha regalato a Berlusconi l’ultimo scudetto della sua gestione. Ma alcuni simboli di quegli anni vincenti erano invece assenti ai funerali: su tutti Paolo Maldini, 25 anni da calciatore rossonero e capitano del Milan di Berlusconi, che è volato a Miami dopo la delusione del suo licenziamento da direttore dell’area tecnica.
Della squadra che con Sacchi rivoluzionò il modo di giocare a calcio vengono ricordati in primis i tre olandesi: Marco van Basten, Ruud Gullit e Frankie Rijkaard. Nessuno dei tre però è venuto a Milano per partecipare ai funerali del loro ex presidente. E tra gli assenti c’erano anche Carlo Ancelotti, che da tecnico con il Milan ha vinto due Champions League, e un altro idolo rossonero come Gennaro Gattuso. Ovviamente non sono noti i motivi delle mancate partecipazione. La certezza però è che il Milan berlusconiano non si è presentato al gran completo in Duomo.