C’erano “circa 100 bambini nella stiva” del peschereccio naufragato nelle acque greche mercoledì, provocando la morte di almeno 79 migranti. A sostenerlo sono alcuni sopravvissuti alla strage della nave, partita dalla Libia e diretta in Italia, secondo il racconto dei medici dell’ospedale di Kalamata che li hanno curati. A bordo del peschereccio in totale i migranti sarebbero stati circa 750, al momento ne sono stati recuperati solo 104 e secondo i soccorritori “le speranze sono ormai scarse” di trovare superstiti. Intanto le autorità greche stanno cercando gli scafisti e nell’ambito dell’indagine 6-7 persone sono state prelevate tra il gruppo dei sopravvissuti e sono state condotte presso la Capitaneria di porto di Kalamata. Per ordine del procuratore generale della Corte Suprema Isidoros Doyakos il sostituto procuratore Georgios Economou è stato incaricato di supervisionare le indagini per identificare i trafficanti.

La nave è affondata in acque internazionali, 75 chilometri sud ovest di Pylos, nel Peloponneso. Nessuno dei profughi a bordo del peschereccio aveva un giubbotto di salvataggio, come ha denunciato la Guardia costiera greca dopo l’allarme lanciato da Frontex alle autorità greche e italiane. Il primo contatto con il peschereccio è stato fatto dalla Guardia costiera greca alle 16 (ora italiana) di martedì, quando non era stata fatta alcuna richiesta di aiuto. Il ministero della Navigazione greco – secondo quanto sostengono le autorità elleniche – aveva provato a contattare l’imbarcazione numerose volte. E gli era sempre stato solo risposto, questa la versione, che l’imbarcazione voleva navigare verso l’Italia. Una nave con bandiera maltese ha fornito cibo e acqua intorno alle 20. E un’altra solo acqua tre ore dopo. All’1.40 di mercoledì qualcuno, a bordo del peschereccio, ha contattato la Guardia costiera greca di un malfunzionamento del motore. Poco dopo, il peschereccio si è capovolto, e in dieci-15 minuti è completamente affondato.

Alarm Phone, una linea rossa per i migranti in mare in difficoltà, ha denunciato che la Guardia costiera “era al corrente della nave in difficoltà ore prima dell’invio di un aiuto”. “Le autorità erano state informate da diverse fonti”, che il peschereccio era in difficoltà. La gente a bordo poteva aver paura di un salvataggio in Grecia a causa delle “orrende pratiche di respingimento”, del Paese. “È davvero scioccante sentir dire che Frontex si è accorta dell’imbarcazione e che nessuno sia intervenuto perché hanno rifiutato tutte le offerte di aiuto… era una barca sovraccarica in difficoltà”. Molti sopravvissuti sono stati portati a Kalamata dove sono stati sistemati in un grande magazzino. Il premier facente funzione Ioannis Sarmas ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale, fino a sabato. Il leader di Nuova democrazia, Kyriakos Mistotakis, ha cancellato un evento della sua campagna elettorale.

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