La scomparsa di Berlusconi, che certamente ha recato tristezza e dolore in moltissimi italiani, trattandosi di un uomo che, attraverso la televisione, è stato costantemente presente nelle nostre case, ha tuttavia prodotto un fenomeno che oserei definire paradossale, e cioè una non comune emozione generalizzata, alla quale hanno fatto riscontro la proclamazione, da parte del governo Meloni, del lutto nazionale, nonché della sospensione dei lavori parlamentari per sette giornate intere.

Fatto assolutamente nuovo per i cerimoniali e i protocolli tradizionali. Dichiaro comunque di partecipare a questo senso di tristezza e di dolore perché anche nel mio caso Berlusconi aveva assunto un carattere di simpatica familiarità, avendo dimostrato, in taluni incontri istituzionali, anche una forte empatia, non disgiunta dal ricorso a frasi ottimistiche o che spingevano all’ironia.

Questa condivisione, sul piano dei sentimenti, non mi impedisce tuttavia di giudicare fuori luogo, da un lato questa eccessiva manifestazione popolare di cordoglio, e dall’altro questa serie di onori tributati alla memoria di questo singolare personaggio.

Un pensiero davvero angosciante assale pertanto il mio animo, poiché, alla mia naturale tendenza a capire come sia possibile che un uomo che non ha dato nulla all’Italia, ha fondato la sua potenza economica sul servizio radio-televisivo, che è un servizio pubblico che, a mio avviso, non può essere dato in concessione a privati, in quanto costituisce oggetto di proprietà pubblica demaniale, che ha perseguito sfacciatamente soltanto i propri interessi personali, che ha fatto ricorso a qualsiasi espediente possibile per difendere se stesso, compresa l’emanazione di oltre 60 leggi ad personam, sia oggi indicato come un grande uomo cui rendere il massimo onore nel momento della sua dipartita.

Si tratta di un fatto nuovo e straordinario, che finora non è stato mai usato nei confronti di veri eroi, che hanno dato la vita per il bene della Nazione, come ad esempio Enrico Mattei e Aldo Moro, e che ora viene usato nei confronti di un personaggio che, per dirla in una parola, ha sdoganato comportamenti finora ritenuti inammissibili, sia sul piano della vita pubblica, che di quella personale e individuale.

In sostanza si ha l’impressione che venga onorato un nuovo modello di uomo: un individuo che ha posto come obiettivo della sua vita i propri interessi personali, che non ha avuto nessuna remora nel perseguirli e che ha ritenuto che tutto si possa ottenere con il denaro. Tutto questo rappresenta davvero una catastrofe morale per il nostro Popolo, e purtroppo anche per l’Europa, la quale partecipa a questo lutto ponendo a mezz’asta la bandiera del Parlamento europeo.

A questa terribile preoccupazione non mi resta che contrapporre i valori supremi e indefettibili della nostra Costituzione, la quale pone come obiettivi il pieno svolgimento della persona umana e il progresso materiale e spirituale della società (artt. 3 e 4 Cost.).

A mio avviso anche in questo caso l’unico strumento a nostra disposizione, per salvarsi da certi sbandamenti della storia italiana, è e resta la nostra Costituzione repubblicana e democratica.

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