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Scossoni e turbolenze sempre più frequenti durante i voli aerei (anche in presenza di cielo limpido): ecco perché e in quali rotte

Il surriscaldamento della terra sarebbe responsabile della massiva presenza dei cosiddetti wind shear, quei venti che cambiano improvvisamente direzione ed intensità e che si manifestano soprattutto sul corridoio delle rotte atlantiche. A dimostrare il significativo incremento del fenomeno sono gli studi presentati dai ricercatori dell’università inglese di Reading

di Antonella Zangaro

Cinture allacciate e nervi saldi, perché si prevedono turbolenze in volo. I viaggi in aereo d’ora in poi saranno sempre più caratterizzati da scossoni e turbolenze, soprattutto in aria chiara; ovvero quei fenomeni che fanno saltare la fusoliera in maniera pressoché imprevedibile perché non sono provocati da nuvole o temporali facilmente visibili. A dimostrare il significativo incremento del fenomeno sono gli studi presentati dai ricercatori dell’università inglese di Reading.

Il progressivo aumento di aria calda nella fascia più alta della troposfera, quella dove si formano vento, pioggia e nubi, va a scontrarsi con le correnti di aria fredda normalmente presenti, così, la crescente differenza tra il caldo equatoriale ed il freddo generato al Polo nord aumenta l’instabilità delle rotte. Il surriscaldamento della terra, dunque, sarebbe responsabile della massiva presenza dei cosiddetti wind shear, quei venti che cambiano improvvisamente direzione ed intensità e che si manifestano soprattutto sul corridoio delle rotte atlantiche.

Il fenomeno infatti sarebbe particolarmente preoccupante sui voli che collegano l’Europa e gli Stati Uniti. Tracciarlo con accuratezza risulta difficile, è invisibile e per questo occorrono strumenti accuratissimi, come i satelliti, anche se empiricamente è stato abbondantemente dimostrato che lungo l’alto Atlantico si è registrato un aumento che gli scienziati hanno stimato del +55%, dal 1979 al 2020.

Le turbolenze lievi, in questi 40 anni, sono aumentate del 17% mentre quelle un po’ più significative del 37% e questo incremento non farà stare tranquilli coloro che non amano staccare i piedi da terra per guardare il mondo dall’alto in basso, chiusi in un aereo. Va però detto, che, come sempre accade, ci sono i più fortunati. Pare infatti che non tutte le rotte siano così a rischio. In Russia, infatti, non è cambiato molto, anzi, addirittura si sarebbe registrata una recessione e per questo, il contrasto tra la temperatura dell’equatore e quella del Polo nord a quelle latitudini dovrà essere studiato più approfonditamente.

Resta il fatto che se la causa principale dell’aumento di turbolenze in volo è da attribuirsi al cambiamento climatico e al surriscaldamento della terra, il futuro non si preannuncia roseo. Le ultime stime fornite dalla scienza parlano di un aumento delle temperature, per altro provocato anche dalle emissioni degli aerei, che ha già toccato + 1,5 gradi rispetto a quello dell’epoca pre rivoluzione industriale. Ovvio dedurre che le turbolenze siano destinate ad aumentare, raddoppiando se non triplicando, almeno stando alle ultime previsioni pubblicate sulla rivista scientifica Geophysical Research Letters.

La buona notizia? Secondo il Times, la tecnologia e la scienza ci verrebbero in soccorso grazie ad una sempre crescente capacità di mitigarne l’effetto in volo grazie a previsioni sempre più precise che stanno toccando l’80% di affidabilità. Il 100% è lontano e ancora inimmaginabile, ma la speranza è che il comandante e le sue strumentazioni siano sempre più in grado di prevedere gli scossoni pronti a turbare un volo apparentemente perfetto e con il cielo limpido e all’apparenza rassicurante. Nel dubbio, sempre meglio tenersi pronti e soprattutto tenere le cinture saldamente allacciate!

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