Il governo di Giorgia Meloni dispone l’esercizio dei poteri speciali “golden power” su Pirelli per l’operazione di China National Tire and Rubber Corporation, in particolare sui sensori Cyber impiantabili negli pneumatici, tecnologia ritenuta “di rilevanza strategica nazionale”. Dopo lo scontro tra gli azionisti del colosso degli pneumatici e l’assalto cinese a Pirelli il governo ha così deciso di prevedere “apposite prescrizioni per la tutela dell’asset strategico costituito da sensori Cyber impiantabili negli pneumatici”.
Quando si parla di golden power si fa riferimento ai poteri straordinari dell’esecutivo per difendere aziende o (come in questo caso) tecnologie “strategiche“. Gli interventi potevano essere diversi: dal congelamento della quota in mano ai cinesi, all’obbligo di disfarsene fino a specifiche prescrizioni per ridurre il rischio che si possano trasferire all’estero le tecnologie Pirelli. Il governo ha così scelto le prescrizioni concentrandosi proprio sui sensori cyber che – si legge nel comunicato di Palazzo Chigi – “sono in grado di raccogliere dati del veicolo riguardanti, tra l’altro, gli assetti viari, la geolocalizzazione e lo stato delle infrastrutture”. “Le informazioni così raccolte – continua il comunicato – possono essere trasmesse a sistemi di elaborazione cloud e super calcolatori per la creazione, tramite intelligenza artificiale, di complessi modelli digitali utilizzabili in sistemi all’avanguardia come Smart city e digital twin”. Cyber, pertanto, “si configura come tecnologia critica di rilevanza strategica nazionale“. Per queste ragioni “l’uso improprio di questa tecnologia può comportare notevoli rischi non solo per la riservatezza dei dati degli utenti – scrive il governo – ma anche per il possibile trasferimento di informazioni rilevanti per la sicurezza”.
La finalità delle prescrizioni, rende noto Chigi, è quella di “creare una rete di misure che tutelano: l’autonomia di Pirelli & C. S.p.A e del suo management; la sicurezza delle procedure; la protezione delle informazioni di rilevanza strategica; il know-how posseduto dalla società”. In questo modo Pirelli si “dota di una serie di strumenti per la tutela dell’asset strategico, tra i quali un nulla osta di sicurezza industriale strategico che prevede limiti di accessibilità alle informazioni”. La società “istituirà anche una unità organizzativa autonoma per la sicurezza“.
Per alcune decisioni strategiche del cda “le prescrizioni del Governo prevedono un voto di almeno i 4/5 del consiglio di amministrazione”. A monitorare sull’attuazione delle prescrizioni sarà il Ministero competente.
Con il golden power su Pirelli “è stato scelto di tutelare l’azienda che produce sensori inseriti nei pneumatici ma che possono avere dati sensibili, a protezione della sicurezza e della sicurezza dei dati. Abbiamo deciso ieri durante il Consiglio dei ministri, ma la notizia è stata data oggi a borse chiuse, di fare questa scelta a tutela degli interessi nazionali”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Stasera Italia su Rete4. “Lo Stato tutela i dati che non possono essere messi a disposizione degli stranieri, in questo caso cinesi. Non è un atto ostile, ma di prudenza e tutela dell’interesse nazionale”.