Kevin Costner non riesce a far sloggiare l’ex moglie Christine Baumgrtner da casa sua. Non solo: lei ha speso 100 mila dollari con la sua carta di credito
I legali: “La signora deve lasciare la casa perché è esattamente ciò che lui e Christine avevano stabilito e firmato nel caso in cui il matrimonio fosse fallito”
Divorzio con sottrazione dell’alloggio per Kevin Costner. Secondo il Daily Mail il celebre interprete e regista di Balla coi lupi non riesce a far sloggiare l’oramai ex moglie, Christine Baumgrtner, da casa sua. Costner e i suoi avvocati sventolano l’accordo prematrimoniale, dove nero su bianco sono state firmate clausole che obbligano la signora ad allontanarsi dalla villa californiana di proprietà di Costner. Baumgartner avrebbe dovuto impachettare armi e bagagli il 30 maggio scorso e lasciare il doppione della chiave sul tavolino all’entrata, ma nulla. Anzi, la ex moglie di Costner ha pure fatto una strisciatona di carta di credito dell’ex marito da 100mila dollari. Nell’attesa che Kevin blocchi la carta, la situazione abitazione si sta facendo complessa. L’attore, fresco dell’ultimo ciak di un nuovo film, avrebbe dichiarato che ha bisogno di rientrare nella sua proprietà – 145 milioni di dollari di villa acquistata nel 1988, ovvero 16 anni prima il loro matrimonio.
Richiesta reiterata dai legali: “La signora deve lasciare la casa perché è esattamente ciò che lui e Christine avevano stabilito e firmato nel caso in cui il matrimonio fosse fallito”. Ma nulla, Christine è ancora là dentro che lava, stira, guarda la tv sul divano e mangia popcorn sporcando l’intero salotto. Prima di un qualunque blitz con la forza Kevin e ha tentate tutte, perfino con un’offertina economica per togliersi dalle scatole. Christine ha risposto picche e inforcato di nuovo le pattine per camminare sul pavimento del tinello in marmo. Ciliegina sulla torta: Costner sarebbe arrabbiato anche del fatto che non solo è casa sua, che ha mantenuto la consorte nel lusso per anni, ma che Christine gli ha pure spillato parecchia grana in un paio di attività economico che sarebbero fallite.