È al primo posto dei brani più ascoltati in Italia. E no, non si tratta di Disco Paradise, il nuovo tormentone estivo di Fedez, Annalisa e degli Articolo 31. Il pezzo che ha scalato la classifica Viral 50 Italia di Spotify è Meno male che Silvio c’è, l’inno del Popolo delle Libertà composto dall’autore veronese Andrea Vantini.
Nulla di cui sorprendersi, visto che i brani della hit parade vengono selezionati attraverso un algoritmo, che misura gli ascolti di ogni singolo pezzo e le relative condivisioni: dopo la morte di Silvio Berlusconi gli utenti si sono quindi messi all’ascolto del celebre brano che nel 2008 ha accompagnato la coalizione azzurra durante la sua vittoria alle elezioni politiche, in quello che fu il quarto e ultimo mandato del Cavaliere. Tanto che l’inno ha scalato la classifica di Spotify, conquistando il primo posto e lasciando rispettivamente al secondo e al terzo Vetri neri di Ava, Anna e capo Plaza e Come vuoi di TheMa.
“Quando lo conobbi anni fa ad Arcore non sapevo esattamente se fossi nel mondo reale o no. Ebbi timore di svegliarmi. Invece era la realtà: si sedette al pianoforte con me e suonammo insieme il brano che avevo scritto per lui Meno male che Silvio c’è…” , ha dichiarato al Corriere il compositore Vantini, che ha raccontato anche com’è nato quello che sarebbe poi diventato l’inno utilizzato dal centro-destra, scritto e musicato molti anni prima e proposto solo successivamente a Berlusconi.
La stessa classifica dei 50 brani più ascoltati in Italia ospita anche – ma solo al settimo posto – Sarà per te di Francesco Nuti, attore, regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e cantante, che non calcava più le scene da diverso tempo e che è scomparso proprio lo stesso giorno del fondatore di Forza Italia.