Papa Francesco è stato dimesso dal Policlinico Gemelli di Roma ed è rientrato in Vaticano. Immancabile la sua battuta ai giornalisti che lo attendevano all’uscita dall’ospedale: “Sono ancora vivo”. Bergoglio era ricoverato dal 7 giugno 2023, quando è stato operato all’addome per il rischio di un’occlusione intestinale. Nove giorni di degenza abbastanza riservata, a differenza dei due precedenti ricoveri, seguendo scrupolosamente il consiglio dello staff medico che lo ha curato. Francesco, per la prima volta nel suo pontificato, ha saltato perfino la recita pubblica dell’Angelus nell’unica domenica trascorsa al Gemelli. Si è conclusa così la terza degenza di Bergoglio in quello che san Giovanni Paolo II ribattezzò “Vaticano 3”. Francesco, infatti, era stato ricoverato dal 4 al 14 luglio 2021 per un intervento al colon e poi dal 29 marzo al 1 aprile 2023 per una bronchite.
Il Papa è apparso in buona forma e ha già confermato tutti gli impegni previsti in agenda a partire dall’Angelus di domenica 18 giugno dalla finestra dello studio privato del Palazzo Apostolico. Così come sono state confermate dalla Prefettura della Casa Pontificia tutte le udienze in programma da lunedì 19 giugno. Nell’agenda della prossima settimana ci sono anche alcuni faccia a faccia molto importanti: il 20 giugno quello con il presidente cubano, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, e il giorno successivo quello con il presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva. In estate Francesco ha in programma anche due viaggi internazionali: in Portogallo dal 2 al 6 agosto per la Giornata mondiale della gioventù di Lisbona, con tappa a Fatima il 5 agosto, e in Mongolia dal 31 agosto al 4 settembre.
Alla vigilia del suo rientro in Vaticano, Bergoglio ha voluto ricevere e ringraziare tutta l’equipe operatoria formata dal personale medico, dagli infermieri, dagli operatori socio sanitari e dagli ausiliari che hanno coordinato, eseguito e reso possibile l’operazione chirurgica a cui è stato recentemente sottoposto. Francesco si è anche recato dai suoi vicini di stanza, i piccoli degenti del Reparto di oncologia pediatrica e neurochirurgia infantile al decimo piano del Gemelli, lì dove si trova anche l’appartamento riservato ai pontefici. Il Papa ha ringraziato i bambini e i loro genitori per l’affetto che gli hanno manifestato durante i giorni del ricovero attraverso numerose lettere, disegni e messaggi con gli auguri di pronta guarigione. Bergoglio, come ha precisato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, “ha toccato con mano il dolore di questi bambini che portano ogni giorno sulle loro spalle, insieme alle loro mamme e ai loro papà, la sofferenza della croce. A ciascuno di loro ha fatto dono di un rosario e di un libro”. Si tratta del volume Nacque Gesù a Betlemme di Giudea (Apostolato della preghiera) di monsignor Daniele Libanori, gesuita e vescovo ausiliare di Roma, e Filippo Grasso. Francesco, ha aggiunto il portavoce vaticano, “ha rivolto un ringraziamento a tutto il personale sanitario per la professionalità e lo sforzo di alleviare la sofferenza dell’altro, oltre che con i farmaci, con la tenerezza e l’umanità”.
Dal Gemelli il Papa ha continuato a lavorare senza alcun “passaggio di poteri”, come aveva chiarito all’inizio del ricovero il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin. Bergoglio ha anche indirizzato parole molto importanti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite: “Per costruire la pace dobbiamo uscire dalla logica della legittimità della guerra. Se essa poteva valere nei tempi passati, nei quali i conflitti armati avevano una portata più limitata, oggi, con le armi nucleari e di distruzione di massa, il campo di battaglia è diventato praticamente illimitato e gli effetti potenzialmente catastrofici. È venuto il tempo di dire seriamente ‘no’ alla guerra, non solo di affermare che le guerre sono giuste ma che solo la pace è giusta. Una pace stabile e duratura, non costruita sull’equilibrio pericolante della deterrenza, ma sulla fraternità che ci accomuna”. Prossimamente, Francesco incontrerà il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Bologna, reduce da un’importante missione di pace a Kiev come inviato del Papa. Bergoglio avrà anche un colloquio con il metropolita Antonij di Volokolamsk, presidente del Dipartimento degli affari esterni del Patriarcato di Mosca, in questi giorni ospite in Vaticano, a Casa Santa Marta, la residenza di Francesco. Entrambi gli incontri saranno fondamentali per pianificare il prossimo viaggio di Zuppi a Mosca, dove dovrebbe incontrare il Patriarca Kirill, ma si lavora anche a un vertice importante al Cremlino.