Televisione

Aida all’Arena di Verona, la pioggia improvvisa fa “temere il peggio”: Sophia Loren si ripara sotto una gradinata. Ma Milly Carlucci “salva tutto”

A gestire senza alcun inciampo l’imprevisto in diretta ci ha pensato l’immarcescibile Milly Carlucci, che non si è scomposta e sotto l’ombrello ha spiegato che gli orchestrali aveva abbandonato il “golfo mistico” per non danneggiare gli strumenti musicali

di Francesco Canino

La verità è che ad un certo punto si è temuto il peggio, addirittura che potesse saltare tutto. Pochi minuti di pioggia hanno fatto tremare gli organizzatori, il pubblico e i protagonisti del Gran Gala per il centenario dell’Arena di Verona. A pochi minuti dai tre rintocchi di gong che avrebbero dovuto dare il via al centesimo ritorno in scena dell’Opera Festival, con l’allestimento kolossal dell’Aida, la pioggia ha bloccato tutto. E costretto anche Sophia Loren a ripararsi sotto una gradinata per evitare di bagnarsi. L’iconica attrice, l’italiana più famosa al mondo, aveva da poco fatto il suo ingresso in Arena, scortata dal ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, e dal figlio Carlo incassando standing ovation, applausi a scena aperta e migliaia di smartphone puntati addosso per immortalare l’arrivo.

“È una grande emozione per me essere qui all’Arena di Verona, questo è uno dei simboli della bellezza dell’Italia, di quella bellezza che tutto il mondo ci invidia”, aveva detto poco prima di entrare in Arena. Il tempo di accomodarsi, di assistere al sorvolo delle Frecce Tricolori e all’esecuzione dell’inno nazionale (eseguito dal coro dell’Arena, vestito di verdo, bianco e rosso), ed ecco che un breve acquazzone ha costretto la Loren a ripararsi all’asciutto e imposto un ritardo – in mondovisione – all’inizio della serata. A gestire senza alcun inciampo l’imprevisto in diretta ci ha pensato l’immarcescibile Milly Carlucci, che non si è scomposta e sotto l’ombrello ha spiegato che gli orchestrali aveva abbandonato il “golfo mistico” per non danneggiare gli strumenti musicali.

Il fuori programma – un grande classico per chi frequenta l’Arena – non ha spaventato nessuno: al fianco della Carlucci sono comparsi Alberto Angela, Luca Zingaretti e Antonio Di Bella, che hanno raccontato una serie di aneddoti sulla storia dell’anfiteatro, riempiendo gli otto minuti di tempo necessari a far spiovere, pulire il palco e far rientrare gli orchestrali. Alle 21.27 ecco suonare i tre gong e partire pochi istanti dopo l’Aida, uno degli spettacoli cult in Arena, con una messa in scena completamente diversa da quelle kolossal di Franco Zeffirelli.

Sul palco avveniristico, la protagonista è stata la star della lirica, il soprano Anna Netrebko, affiancata dal tenore Yusif Eyvazov (Radamès), con l’orchestra della Fondazione Arena diretta da Marco Armiliato, 160 musicisti e altrettanti coristi, più altre 160 comparse. La regia del capolavoro verdiano è stata di Stefano Poda, al debutto in Arena, che ha firmato anche scene, costumi, luci e coreografie. La serata è stata seguita da 3.157.000 con il 19,69% di share (ma la sola Aida da 1.698.000 telespettatori, con il 12,54% di share).

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