Quarta vittima in Brasile a causa della febbre maculosa portata dalla zecca. Il professor Roberto Cauda rassicura: "“Si tratta di una patologia tipica di quell’area geografica che nelle nostre zone non si presenta”
È la quarta vittima, un’adolescente di 16 anni, e anche lei era presente nello stesso luogo dove altre persone sono decedute per la stessa causa, la febbre maculosa delle Montagne Rocciose. Si tratta di una malattia infettiva rara, potenzialmente letale, causata da un batterio, Rickettsia rickettsii, tramesso dalle zecche. I fatti sono accaduti a Campinas, in Brasile. La sedicenne Erissa Nicole Santan aveva partecipato a una festa presso la Fazenda Santa Margarida, il 27 maggio, dove tre persone erano state infettate e morte a causa della stessa malattia. La ragazza si era recata in quel luogo per accompagnare suo padre, un vigile del fuoco in servizio all’evento. Anche il pilota Douglas Costa, 42 anni, e la fidanzata del pilota, Mariana Giordano, 36 anni, sono morti di febbre maculosa dopo aver partecipato alla stessa festa nella fazenda. Douglas e Mariana hanno iniziato ad avere sintomi di febbre, macchie rosse sul corpo e dolore il 3 giugno e sono deceduti cinque giorni dopo.
Da noi c’è la Rickettisa conorii.
“Si tratta di una patologia tipica di quell’area geografica che nelle nostre zone non si presenta”, chiarisce il professor Roberto Cauda, Infettivologo del Policlinico Gemelli di Roma. “Dalle nostre parti è invece frequente la Rickettsia conorii, un batterio che causa la febbre bottonosa mediterranea, che si verifica soprattutto in estate perché sono più diffuse le zecche”.
Con quali sintomi?
“Febbre, eruzioni cutanee, cefalea, vomito che rispetto alla febbre delle montagne rocciose è molto meno grave”.
In quali condizioni possiamo rischiare un morso di zecca?
“Soprattutto in campagna, dove c’è erba alta o presenza di animali, come i cani. Se si viene morsi da una zecca si forma una macchia nera sulla pelle (tache noir), che è l’evoluzione successiva del morso della zecca. Non vuol dire però che se si è morsi da questo animale si contrae automaticamente la febbre bottonosa, occorre che la zecca sia portatrice del batterio Rickettsia conorii, viceversa può anche non accadere niente”.
Qual è il trattamento in caso si verifichi l’infezione?
“È una malattia ben curabile con tetracicline, ma tutte le rickettsie sono sensibili alle tetracicline. La profilassi dura 5 giorni, ma eviterei di farla a tappeto. Bisogna piuttosto valutare caso per caso”.
Come comportarsi se siamo morsi da una zecca?
“Bisogna evitare di prendere farmaci senza consultarsi col medico. Anche se passa un po’ di tempo dal momento del morso alla visita medica, non ci si deve preoccupare, non siamo di fronte a un morso di vipera! Tuttavia, è bene, se ancora presente, rimuovere il piccolo animale, anche perché potrebbe essere portatore di altre malattie, come quella di Lyme, l’ehrlichiosi, la meningoencefalite…”.
Come togliere la zecca?
“Va rimossa con attenzione. Dopo aver individuato la zecca, occorre disinfettare la zona interessata. Ci si procura delle pinzette con punta fine – pulite e disinfettate – per afferrare la zecca: la presa dovrà avvenire nel punto del parassita che si trova più vicino alla superficie della pelle dell’ospite. A questo punto, la rimozione della zecca può iniziare: il procedimento dovrà avvenire in maniera lenta e progressiva, esercitando una leggera e delicata trazione verso l’esterno. Alcuni consigliano anche di far ruotare delicatamente il parassita, mentre si esercita la trazione verso l’esterno, ma senza forzare eccessivamente. Una volta estratto l’animale, si disinfetta l’area di cute interessata e quindi si contatta il medico per informarlo dell’accaduto e avere consigli su come comportarsi. Se parti dell’apparato buccale del parassita rimangono all’interno della cute, si può cercare di rimuoverle con la pinzetta. Se ciò non è possibile, è bene rivolgersi immediatamente al medico”.