Per un mese hanno spalato il fango in Romagna, ma oggi hanno scelto di portare quello stesso fango sotto la sede della Regione, a Bologna in segno di protesta: “Proviamo rabbia, non siamo angeli del fango” racconta Giulia che dal 17 di maggio si è unita alle brigate di volontari organizzati dalla Piattaforma di Intervento Sociale (Plat) per andare a dare una mano nei territori alluvionati. “Mi ricorderò per sempre i libri coperti dal fango perché la crisi climatica sta minando la nostra cultura” racconta Agnese Casadei, portavoce di Fridays For Future. Quello che è accaduto “non è sfortuna, non è maltempo, ma è l’effetto della crisi climatica” spiega al megafono uno degli organizzatori del corteo ricordando che questa situazione ha delle precise responsabilità: “In questi decenni, chi ha governato questo territorio lo ha fatto violentandolo con la cementificazione”. E così migliaia di attiviste e attivisti da tutta la regione ma anche da altre parti d’Italia come i militanti del Climate Social Camp hanno portato stivali, pale e secchi di fango fin davanti alla sede della Regione Emilia Romagna. L’appello è quello di “non ricostruire tutto come prima ma di cambiare l’idea di futuro”.

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