Nel primo trimestre 2023 "il prezzo medio pagato per l'Rc auto è stato di 368 euro, con un aumento del 4% su base annua"
Assicurazioni in difficoltà per la prima volta dai tempi della crisi del debito. Il presidente dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass), Luigi Federico Signorini, presentando la relazione annuale dell’autorità ha spiegato che “per la prima volta da dieci anni nel settore assicurativo italiano la gestione Vita ha chiuso in perdita: è passata da un utile di 4,3 miliardi a una perdita di 0,4″. Per i rami Danni, invece, l’utile è stato di 2,7 miliardi, sostanzialmente invariato rispetto al 2021, “anche se, per la prima volta dal 2011, l‘assicurazione auto ha segnato una lieve perdita per l’effetto dell’inflazione sul costo dei sinistri e a causa di una raccolta in diminuzione“. L’indice di redditività del capitale (Roe) medio del settore “si è ridotto di oltre 5 punti rispetto al 2021, scendendo al 3,2 per cento”. La raccolta Danni “è cresciuta con l’eccezione del ramo auto. La raccolta Vita si è ridotta dell’11 per cento” con questo “trend proseguito nei primi mesi del 2023”.
Le cause? “L’incremento dei rendimenti delle attività finanziarie alternative alle polizze ha frenato la raccolta premi e alimentato le estinzioni anticipate dei contratti Vita. Il rapporto tra riscatti e premi è cresciuto e dopo aprile si è stabilizzato intorno al 90%. Tensioni sulla liquidità – ha spiegato il presidente dell’Autorità – possono essere un fattore critico specie in presenza di minusvalenze latenti sul portafoglio investimenti. Il 9 giugno il saldo tra plusvalenze e minusvalenze era negativo per 30 miliardi. L’Ivass – ha detto ancora Signorini – ha seguito le compagnie più esposte alle dinamiche dei tassi e dei riscatti e dove necessario ha chiesto di rinunciare alla distribuzione di dividendi. Nel complesso i rischi appaiono adeguatamente presidiati. Ma l’attenzione delle compagnie deve rimanere alta”. Alla fine del 2022 l’indice di solvibilità medio delle compagnie assicurative era “al 246%, elevato e in linea con la media europea ma circa 5 punti in meno rispetto al 2021.
In questo quadro, nel primo trimestre 2023 “il prezzo medio pagato per l’assicurazione Rc auto è stato di 368 euro, con un aumento del 4% su base annua“. La quota media di sconto in rapporto alla tariffa “è considerevole, ma varia a seconda dell’area geografica di residenza dell’assicurato”. Il minimo si raggiunge nel Nord-ovest (30,9) e il massimo nel Sud (40,3), “dove le tariffe di base sono in media più alte; entrambe le percentuali sono in forte aumento dal 2014”.
La crisi di Eurovita, che ha visto il congelamento dei riscatti delle polizze e il commissariamento della compagnia, impone un ripensamento delle norme a livello internazionale e nazionale. In particolare “nel riconsiderare il quadro normativo, sarebbe opportuno valorizzare il ruolo più propriamente assicurativo della polizza rispetto a quello, accentuatosi negli ultimi anni, di un surrogato degli investimenti puramente finanziari“. “Se tutti gli assicurati detengono la polizza fino a scadenza, non vi sono per le compagnie e per i loro clienti rischi che non trovino presidio nella regolamentazione prudenziale delle assicurazioni”, visto che “le minusvalenze che si determinano naturalmente in un periodo di rialzo dei tassi si riassorbiranno via via con l’approssimarsi della scadenza dei titoli che coprono le polizze”. “Se però – ammonisce il presidente Ivass – le polizze consentono riscatti anticipati a valori predeterminati, si pone il problema di garantire congruità tra la liquidità dell’attivo e del passivo, nonché di coprire il rischio economico-finanziario connesso con il rendimento promesso agli assicurati lungo tutta la vita del contratto”.
Eurovita “è una compagnia di medie dimensioni caratterizzata da specifiche debolezze” legate all’”inadeguata gestione dei rischi, limitata dotazione di capitale, disimpegno degli azionisti“, che sono “emerse in seguito all’azione di vigilanza cartolare e ispettiva, debolezze che nelle mutate condizioni di mercato ne hanno determinato la crisi”. Sulla vicenda comunque “si sta delineando una via d’uscita che vede coinvolto un gruppo di banche e assicurazioni” e “le negoziazioni sono in corso. Auspico che possa essere raggiunto nel più breve tempo possibile un accordo che consenta di salvaguardare pienamente i diritti degli assicurati, a beneficio della stabilità del sistema nel suo complesso e della fiducia che i cittadini vi ripongono”. Come ha spiegato durante un briefing con la stampa il segretario generale Ivass Stefano De Polis, “ci auguriamo che un accordo arrivi prima del 30 giugno”, data fino alla quale sono congelati i riscatti ma “poi ci sono comunque dei tempi tecnici” e autorizzativi che durerebbero comunque più di 30 giorni e “il mese di settembre sarebbe” una data “del tutto ragionevole”.