Pannolino sì o pannolino no? Se un bambino indossa ancora il pannolino al primo anno di scuola materna si può chiudere un occhio. Ma se a utilizzarlo è un ragazzino di 11 anni allora il problema si fa serio: è il sintomo che qualcosa non va. L’istituzione scolastica svizzera si trova ad affrontare un dibattito su questo delicato tema che coinvolge i bambini non autonomi nell’andare in bagno. La premessa è che la cosiddetta fase di spannolinamento, infatti, dovrebbe iniziare tra i 2 e i 3 anni, prima dell’inizio della scuola materna. La gran parte dei pediatri, seguendo le linee guida dell’Accademia americana di pediatria, suggerisce di avvicinare i babbini al cambiamento dai 18-24 mesi. Dal punto di vista fisiologico la capacità del controllo si realizza appunto a un anno e mezzo di vita. Sono sempre di più, invece, i casi in cui questo non accade. Spiega Dagmar Rösler, presidente dell’Associazione svizzera degli insegnanti in un’intervista ad Abc: “È molto comune che i bambini vadano a scuola all’età di quattro anni ancora con i pannolini. Il personale, gli educatori, non sono obbligati a cambiarli perché non fa parte del loro lavoro”.
Che cosa accade invece nella realtà? Che il personale cerca di affrontare la situazione e, anche se non è tenuto a farlo, si adopera per insegnare i piccoli ad andare in bagno da soli. Alla vecchia maniera: segnalando di avere questa esigenza. E magari facendosi accompagnare per mano alla toilette. Gli insegnanti svizzeri sono comunque tutti d’accordo: bisogna invertire questa tendenza. E, anche e pare un caso limite, una di loro rivela di avere tra i suoi studenti il ragazzino di 11 anni. Una spia, in questo caso, di gravi problemi familiari: nessuno gli ha mai insegnato ad andare in bagno da solo. Il dibattito sui media elvetico è diventato caldissimo. Gli insegnanti accusano molte famiglie di pigrizia educativa: i genitori, per comodità, non insegnano ai bimbi ad andare in bagno da soli prima della scuola materna. In qualche modo delegano agli asili questa fase educativa. Le associazioni dei genitori però non ci sanno e ribattono: bisogna permettere ai piccoli di svilupparsi secondo i propri ritmi. Senza stress né forzature. Rösler ha anche parlato con ’20 Minutes‘. E ha ribadito: Quando avremo bambini di undici anni che vengono a scuola con i pannolini, sono sicuro che possiamo parlare di questa circostanza come di uno sviluppo preoccupante”.
Sulle pagine di ‘Swiss Sunday’ appare anche un’altra notizia. Nei centri educativi appaiono sempre più spesso annunci in cui i genitori cercano personale per cambiare i pannolini. E’ il segnale dell’incapacità (o magari dell’impossibilità per motivi di lavoro o di impegni) di affrontare questo impegno. Non è semplicissimo e infatti il web è pieno di istruzioni e consigli per avvicinare i bebè a questo grande passo: “La strategia per togliere il pannolino in 10 mosse”. Oppure: “Ecco tutte le strategie”. Ancora: “Via il pannolini, tutto quel che c’è da sapere”. Compreso il fatto che i piccoli potrebbero ribellarsi. Fare i capricci.
Lo psicoterapeuta Felix Hof suggerisce che di fronte a questi comportamenti affiora il disagio di molte famiglie. E se il pannolino è usato a età molto avanzata “è molto probabile che questi bambini siano vittime di bullismo”. Per la scuola è comunque un’emergenza: “Se gli insegnanti sono sopraffatti da queste incombenze diventa più difficile sostenere il bambino e i suoi genitori”. Sul sito Nostrofiglio.it le indicazioni e i consigli ai genitori per la gestione di questa delicata fase di crescita dei propri pargoli, da affrontare prima che sia troppo tardi, sono puntuali e dettagliate.
“Cercate di non far loro pressione se non sono pronti, insistere sarà solo controproducente – si legge – inoltre è necessario che i bambini imparino a capire cosa devono fare quando sentono la vescica piena”. La precisazione: “Acquisita questa consapevolezza riusciranno a trattenere la pipì fino a trovare il luogo giusto per lasciarsi andare”. Il periodo perfetto? L’estate. Perché ci si spoglia più facilmente, si può andare in giro per casa anche solo con una mutandina ed evitare quindi di bagnare pantaloni, slip, calzine e scarpine, con conseguente dispiacere del bimbo. Insomma, genitori, c’è da dedicarci tempo. Del resto stiamo parlando di un evento che cambia la vita. Oltre a un lavoro nuovo, un trasloco, il matrimonio, un figlio, il divorzio c’è anche lo spannolinamento. Lo sostiene la blogger americana dell’Huffington Post Brooke Arellano.