“Per rispetto della nostra storia indossate la spilletta con Alberto da Giussano”. È la sintesi della richiesta rivolta ai deputati della Lega dal capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari, che ha firmato negli scorsi giorni una lettera indirizzata ai 66 onorevoli del Carroccio, in cui ricorda la storia del guerriero che si oppose alle armate di Federico Barbarossa. “Gli ideali – si legge – si identificano spesso con i simboli, e la nostra storia è legata a un simbolo di libertà per antonomasia”. Per cui – è il monito – la spilletta “va portata nelle sedi istituzionali e negli impegni quotidiani sui territori con orgoglio”. Nelle scorse settimane sul tema del rispetto del simbolo si era fatto sentire lo stesso Matteo Salvini, che in un direttivo aveva sollecitato i suoi a mostrare il marchio di fabbrica della Lega, “soprattutto in pubblico”.

Molinari la spiega così: “Ho banalmente ricordato quelli che sono i doveri dei militanti, lo stesso Salvini aveva posto la questione al federale, dicendo che vedeva tanti dei nostri senza la spilletta con Alberto da Giussano sulla giacca”. Il capogruppo invita a leggere come “un semplice richiamo” la sua lettera ai deputati. “L’ho mandata ai nostri eletti, mettendo nella busta pure una nuova spilletta…”, dice all’AdnKronos. “Certo – conclude – non l’ho certo mandata a Bossi o ai ministri, è una cosa che ho segnalato, dopo l’intervento di Salvini, a tutti i nostri che vanno in Aula”. Umberto Bossi, fondatore della Lega Nord e oggi deputato, che fu il primo a pensare allo ‘Spadone’ come simbolo della sua creatura politica, sin dalla prima metà degli anni ’80.

“Avevo scritto, già nel marzo 1982, lanciando la prima sfida politica – ricordava il Senatur in una sua prefazione a La Lega Lombarda di Massimo D’Azeglio del 1871 – che bisognava lottare nel segno della libertà e della socialità federalista, per l’autonomia lombarda nel quadro dell’ideale dell’unità federale d’Europa, scegliendo come emblema quell’Alberto da Giussano, leggendario soldato comunale, celebrato dallo scultore Enrico Butti nel monumento al Carroccio posto a Legnano nel 1900, a ricordo della battaglia che vide la vittoria delle milizie cittadine della Lega Lombarda contro le armate imperiali di Federico il Barbarossa e dei suoi alleati”. Allo stato, nessuna raccomandazione a mostrare la spilletta sarebbe arrivata ai senatori leghisti.

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