Siderurgia, automotive ed elettrodomestici. Un tavolo fiume, durato oltre quattro ore, su tre settori fondamentali per l’industria nazionale che hanno perso appeal e quote di mercato negli ultimi anni e contano decine e decine di vertenze aperte, il 70% delle quali riguarda il settore metalmeccanico. Senza contare i problemi dei principali player che operano in Italia. Così, dopo insistenti richieste, i sindacati hanno incontrato il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. Al centro del dibattito le strategie sui problemi di Stellantis, ex Ilva, Whirlpool ed Electrolux. Il ministro ha sparato alto, a venti giorni dalla trasferta a Parigi della Fiom Cgil per cercare un contatto con l’ad Carlos Tavares, sostenendo che l’obiettivo del governo di raggiungere entro agosto un accordo di transizione con Stellantis per concordare eventuali strumenti per accompagnare la riconversione del settore e dell’indotto, a fronte di un aumento della produzione in Italia. Nuovi incentivi potrebbero andare a svecchiare il parco circolante, che è il più vecchio d’Europa.
Dai sindacati metalmeccanici, che proprio per una politica industriale di rilancio hanno proclamato la settimana scorsa 4 ore di sciopero unitario a luglio, arriva qualche segnale di apprezzamento anche se la mobilitazione resta confermata. “Noi stiamo combattendo per ottenere di più, non sono scioperi contro”, ha affermato il segretario generale della Fim Cisl, Roberto Benaglia, che appoggia il lavoro per un accordo con Stellantis. La Uil e la Uilm, con Tiziana Bocchi e Gianluca Ficco, hanno sottolineato invece l’impegno del governo a seguire con attenzione le vicende societarie di Electrolux e di Whirlpool, anche con l’utilizzo della golden power, e la disponibilità ad aprire un tavolo di settore.
Il segretario generale della Fiom-Cgil, Michele De Palma, e il segretario confederale Cgil nazionale, Pino Gesmundo, hanno rimarcato, invece, come la stessa convocazione del ministro conferma “le difficoltà dell’industria nel nostro Paese” e chiesto un tavolo interministeriale sulle politiche industriali. Il ministro, da parte sua, ha manifestato piena sintonia con i sindacati sull’ex Ilva “vogliamo andare nella stessa direzione, quella del rilancio produttivo e della riconversione industriale. Aspettiamo che l’azionista di maggioranza ci segua”, ha dichiarato Urso ricordando che, lo scorso anno, Acciaierie d’Italia ha prodotto “meno della metà di quanto programmato”. Nulla, invece, sull’ipotesi prospettata dallo stesso ministro negli scorsi giorni:cioè la possibilità che il governo vada a ricercare un nuovo partner industriale per rilanciare gli impianti di Taranto.