Mario Draghi aveva promesso ad Alfredo Altavilla “incarichi di alta dirigenza in aziende privatizzate strategiche per il Paese”. A svelarlo è lo stesso ex presidente di Ita Airways, che lo scrive nero su bianco nella sua richiesta di danni depositata al Tribunale di Roma: Altavilla chiede la bellezza di 4,1 milioni di euro ai sette componenti del consiglio di amministrazione di Ita e alla stessa azienda per la decisione di cacciarlo nello scorso autunno. Secondo il ragionamento dell’ex presidente, scelto proprio da Draghi nel 2021 per guidare la compagnia area, quell’allontanamento gli ha rovinato la reputazione e lo ha tenuto fuori dal giro di nomine di inizio anno, che poi è stato condotto dal governo di Giorgia Meloni. Ita però ha già presentato le sue controdeduzioni: centinaia di pagine che mettono sotto accusa Altavilla per consulenze opache sulla privatizzazione della compagnia e spese personalistiche, compresi alcuni voli in Sardegna per parenti e amici. Un dossier che sarà svelato da Report, in onda stasera dalle 21.20 su Rai3, e che comprende anche veline destinate ai giornali per fare pressione sulla neo-premier Meloni e costringerla a chiudere la vendita ai tedeschi di Lufthansa.
La richiesta di Altavilla – Il quotidiano La Stampa mostra il documento con la richiesta danni di Altavilla. E cita il passaggio in cui si parla della promessa dell’ex premier. Un incontro avvenuto tra maggio e giugno 2021, alla presenza di Draghi, del suo consigliere Francesco Giavazzi e del capo di gabinetto Antonio Funiciello. Proprio il bocconiano Giavazzi aveva scelto il manager proveniente dalla Fca di Sergio Marchionne per gestire la vendita di Ita. E Altavilla nella sua causa, come riporta La Stampa, mette appunto per iscritto la promessa di Draghi: “Comunicava che in caso di buona riuscita dell’operazione di privatizzazione di Ita, il dottor Altavilla sarebbe stato destinato ad incarichi di alta dirigenza in aziende privatizzate strategiche per il Paese”. Altavilla quindi calcola la sua richiesta sulla base dello stipendio dell’ad di Leonardo, pari a un milione all’anno per tre anni. A cui aggiunge i danni d’immagine e gli stipendi persi: così viene fuori il conto di poco superiore ai 4,1 milioni. Altavilla nella sua gestione è incappato in diversi incidenti di percorso, compreso un consiglio direttivo di inizio ottobre 2021 in cui tra parolacce e insulti diceva di voler cacciare i dipendenti “sindacalizzati”. E non va dimenticato che, a dispetto di risultati non esattamente brillanti, Altavilla si lamentò per l’entità del suo stipendio (400mila euro lordi fissi all’anno e altrettanti variabili), giudicandolo lesivo della sua storia professionale.
Il dossier di Ita – Le accuse di Ita Airways – che nel frattempo ha visto il 41% delle sue quote finire in mano a Lufthansa – vanno però oltre i risultati della sua gestione e portano anche a una contro-richiesta di danni. Già al momento dell’allontanamento, l’amministrato delegato Fabio Lazzerini aveva portato in cda un dossier che faceva emergere tra il resto i favoritismi alla cordata Msc-Lufthansa – a lungo in trattativa per rilevare la compagnia – e le spese elevate del presidente Altavilla. L’azienda, come riporta La Stampa, arriva a criticare tout court il lavoro del manager scelto da Draghi: “Le informazioni non permettono di identificare i compiti affidati agli advisor, definiti con modalità generiche“, con “fatture non dettagliate” e “compensi spropositati“. Il grande business degli advisor viene raccontato anche da Report, che cita ad esempio il compenso da oltre mezzo milione garantito allo studio Grande Stevens. Ma la trasmissione Rai si concentra soprattutto sulle spese personali, soldi che l’azienda attribuisce appunto all’ex presidente: si va dagli 8mila euro per il noleggio di una berlina con autista ai 2mila euro spesi in una settimana per dormire in albergo. Ma ci sono anche multe per un totale di 2.671 euro.
Le veline svelate da Report – Nella replica di Ita Airways ad Altavilla vengono citati anche gli articoli fatti pubblicare da testate online dietro pagamento di 25mila euro. Report in onda stasera ricostruisce il quadro di questa accusa all’ex manager: in particolare, una mail inviata da Altavilla l’8 ottobre 2022 al general counsel della compagnia, Filippo Corsi. Contiene la bozza di un articolo dal titolo: “Ita Airways, sgambetto alla Meloni“. In quel momento la leader di Fratelli d’Italia sta per insediarsi a Palazzo Chigi e nel testo dell’articolo inviato da Altavilla si ricostruisce la presunta volontà dell’ad Lazzerini di rimuoverlo dal ruolo di presidente con lo scopo di chiudere la trattativa per la privatizzazione prima che Meloni possa intervenire. I fatti dicono che il 12 ottobre il ministero dell’Economia toglierà le deleghe ad Altavilla per affidarle proprio all’amministratore delegato. Mentre la fumata bianca tra Ita e Lufthansa arriverà solo dopo 4 mesi di trattative gestite dal nuovo governo. Secondo La Verità, è probabile che quella velina fosse indirizzata al giornale online Tag43. Lazzerini ha infatti presentato querela per diffamazione a mezzo stampa per un articolo dal titolo “Ita spericolata” pubblicato proprio da Tag43.