Una mano con al polso un braccialetto coi colori della Spagna e una manciata di rifiuti da buttare nel cestino. Il maxi cartellone opera del partito dell’ultradestra nazionalista spagnola Vox apparso su un palazzo nella Calle de Alcalà, a Madrid, ha scatenato le polemiche dei difensori dei diritti civili. Perché tra quei ‘rifiuti’, sotto la scritta “Decidi cosa importa”, tra bandiere catalane, quelle con la falce e martello, il logo dello sviluppo sostenibile, il cerchio con su scritto ‘Agenda 2030’ e un marchio del movimento femminista è comparsa anche quella arcobaleno a sostegno dei diritti Lgbtqi+.
Me cuesta asumir que una parte de España esté votando en contra de mis derechos. El señor que me vende el pan con una sonrisa, la vecina que me da los buenos días al cruzármela en el rellano o el repartidor de Glovo que, aun siendo precario, lame la mano que empuña el látigo. pic.twitter.com/3u25ukFBIO
— Carlos Barea ???? (@CarlosBareaF) June 19, 2023
A 33 giorni dalle elezioni generali spagnole, convocate dal governo di Pedro Sanchez dopo l’ennesima crisi politica nel Paese seguita alle ultime Amministrative, il partito neofranchista di Santiago Abascal torna all’attacco e si scaglia di nuovo contro la comunità Lgbtqi+. La reazione delle associazioni, però, non si è fatta attendere, accusando proprio Abascal di spargere “odio” in vista del voto: “Non permetteremo all’estrema destra di continuare a minacciare la nostra comunità – ha dichiarato il presidente della Federazione statale di lesbiche, gay, trans, bisessuali, intersessuali e altro (FELGTBI+), Uge Sangil – Questa pubblicità è l’ennesimo esempio del progetto di odio che Vox ha in mente per la Spagna”.