Una mano con al polso un braccialetto coi colori della Spagna e una manciata di rifiuti da buttare nel cestino. Il maxi cartellone opera del partito dell’ultradestra nazionalista spagnola Vox apparso su un palazzo nella Calle de Alcalà, a Madrid, ha scatenato le polemiche dei difensori dei diritti civili. Perché tra quei ‘rifiuti’, sotto la scritta “Decidi cosa importa”, tra bandiere catalane, quelle con la falce e martello, il logo dello sviluppo sostenibile, il cerchio con su scritto ‘Agenda 2030’ e un marchio del movimento femminista è comparsa anche quella arcobaleno a sostegno dei diritti Lgbtqi+.

A 33 giorni dalle elezioni generali spagnole, convocate dal governo di Pedro Sanchez dopo l’ennesima crisi politica nel Paese seguita alle ultime Amministrative, il partito neofranchista di Santiago Abascal torna all’attacco e si scaglia di nuovo contro la comunità Lgbtqi+. La reazione delle associazioni, però, non si è fatta attendere, accusando proprio Abascal di spargere “odio” in vista del voto: “Non permetteremo all’estrema destra di continuare a minacciare la nostra comunità – ha dichiarato il presidente della Federazione statale di lesbiche, gay, trans, bisessuali, intersessuali e altro (FELGTBI+), Uge Sangil – Questa pubblicità è l’ennesimo esempio del progetto di odio che Vox ha in mente per la Spagna”.

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