Le colline a nord di Petriano, piccolo comune in provincia di Pesaro ed Urbino sono così belle da essere state scelte per raccontare le Marche nello spot finanziato dalla Regione nel 2009. Con Dustin Hoffman a recitare l’Infinito di Leopardi, anche passeggiando per quei luoghi simbolo. Che ora rischiano di trasformarsi in una discarica.

Il progetto, prevede un Impianto per rifiuti speciali non pericolosi in località Riceci. A presentarlo alla Regione ad aprile scorso la Aurora, una neo costituita società di scopo, il cui capitale sociale è per il 60% di ECOSERVIZI, società con sede nella Repubblica di San Marino e per il 40% di Marche Multiservizi, società a partecipazione e controllo pubblico per il tramite, nella quasi totalità, dei comuni della provincia di Pesaro-Urbino e dell’amministrazione provinciale. Il progetto prevede il conferimento di 5 milioni di metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi. Con conferimenti di 200.000 tonnellate all’anno per 25 anni. Su una superficie di 268.000 metri quadrati.

Una discarica della quale si è iniziato a parlare molto prima che il progetto fosse presentato ufficialmente. A seguito di una richiesta di informazioni di un gruppo di cittadini residenti nell’area dell’ipotizzata discarica, inviata al Comune di Petriano, l’11 ottobre il Consiglio in una delibera “propone di esprimere la propria totale contrarietà alla realizzazione di un ipotetico impianto di recupero e smaltimento dei rifiuti urbani e/speciali in località Riceci. Sottolineando però di non aver ricevuto nessuna richiesta formale al riguardo. Ricordando che nel Comune di Petriano e proprio in località Riceci era presente una discarica, anche se di rilevanza locale, fino alla fine degli anni ’80. Rilevando che adiacente al sito, nei comuni di Urbino e Montecalvo in Foglia, ad una distanza inferiore a 1000 metri, c’è un’area soggetta ai vincoli della Direttiva Europea Habitat 92/43 CEE che costituisce una rete ecologica coerente di Siti di importanza comunitaria denominata Natura 2000. Verificando come il luogo ipotizzato si trova a distanze comprese tra gli 800 e i 1200 metri dai centri abitati di Ponte Armellina e di Gallo.

L’atto di indirizzo del Comune non rassicura le popolazioni locali. Nonostante anche il sindaco, Davide Fabbrizioli, dichiari la propria assoluta contrarietà al progetto. Popolazioni locali che organizzano diverse manifestazioni, sit-in e assemblee e lanciano una Petizione in rete. Anche con l’ausilio dell’associazione di cittadini Per la tutela e la valorizzazione della vallata del Foglia, DiversaMente. I timori si concretizzano agli inizi di febbraio. Con il contratto di acquisto da parte di Aurora di alcuni terreni proprio nell’area dell’ipotizzata discarica. La spesa prevista, di 1.931.037,93 euro, nel caso il progetto vada in porto. Ma intanto il 24 agosto 2022 risultano pagati a titolo di caparra confirmatoria, 172.812 euro.

Intanto a metà febbraio 2023 Aurora presenta il progetto agli Uffici provinciali competenti. Anche se per vederlo pubblicato sul portale della Regione bisognerà attendere fino al 20 aprile. A partire da quel momento le proteste s’intensificano. E la questione assume rilevanza nazionale. Con l’interrogazione parlamentare nella quale si chiede chiarezza sulla società Aurora e su quanto il cda di Marche Multiservizi fosse informato sulle operazioni, presentata il 5 maggio da Francesco Emilio Borrelli ed Angelo Bonelli, di Alleanza Verdi e Sinistra. Con le dichiarazioni, alla fine di maggio, del Sottosegretario al Ministero della Cultura, Vittorio Sgarbi, per il quale la discarica “È un obbrobrio insensato ed inutile. Chiedo il vincolo alla Soprintendenza”.

Andrea Torcoletti, presidente di DiversaMente a ilfattoquotidiano spiega che la discarica di Riceci avrebbe “una capienza superiore alla metà di tutte le 9 discariche ora in esercizio nelle Marche, pari a 11 volte il volume del Duomo di Milano”. Non solo. “I camion necessari per trasportare 200mila tonnellate di rifiuti all’anno messi in fila formerebbero un serpentone di 395 chilometri che arriverebbe da Gallo a Trento”. Insomma, per Torcoletti la discarica sarebbe un autentico scempio.

“Anche per la discarica in progetto a Riceci di Petriano esiste un problema di metodo, oltre a quello di impatto ambientale. La scelta è stata fatta senza approfondire e senza confrontarsi. In assenza di una analisi dei caratteri del territorio nel quale si prefigurava la sua realizzazione. Contemporaneamente di una condivisione con le comunità locali”. Rosalia Cipolletta Fabbri, Presidente Circolo Legambiente Pesaro, non ha dubbi in proposito parlando a ilfattoquotidiano.it.

La cronaca delle ultime settimane riferisce una realtà che si fa fatica a capire fino in fondo. Già perché sembrerebbe che la discarica non la voglia quasi nessuno. Almeno ora. Il 6 giugno il Consiglio regionale ha approvato tre mozioni. La prima presentata dal gruppo Pd, con prima firmataria Micaela Vitri, la seconda dai consiglieri della Lega Giorgio Cancellieri e Luca Serfilippi, nelle quali si manifesta dissenso nei confronti della realizzazione della discarica. La terza presentata dalla grillina Marta Ruggeri, nella quale si propone anche di procedere alla predisposizione di un atto di “interpretazione autentica” in merito al Programma regionale gestione rifiuti, nella parte in cui stabilisce che per gli impianti di discarica “ove sono smaltiti annualmente in prevalenza rifiuti urbani non pericolosi l’area di tutela è di 500 metri”.

L’intento è evidente. Mettere in sicurezza il territorio di Petriano, naturalmente. Ma anche quello di evitare che ci siano i presupposti perché altre discariche vengano realizzate a distanze incongrue dai centri abitati. “La questione è fondamentale. Per i territori marchigiani. E per le persone che li abitano. Per questo motivo già a novembre 2022 ho presentato in Regione una mozione sul tema. Sfortunatamente respinta”, spiega a ilfattoquotidiano.it Marta Ruggeri.

Agli inizi di maggio l’assessore regionale alla Valorizzazione dei beni ambientali, tutela del paesaggio e rifiuti, Stefano Aguzzi, dichiara a il Corriere Adriatico che, “la Regione si opporrà”, mentre il Presidente della provincia di Pesaro ed Urbino, Giuseppe Paolini, sostiene che “il progetto della discarica è improponibile. Non ci sono le distanze”.

Interpellato da ilfattoquotidiano.it, il sindaco di Urbino, Maurizio Gambini, dice: “Siamo contrari! Per l’impatto ambientale che una discarica delle dimensioni previste comporterà in un territorio, nel quale peraltro, l’agricoltura biologica ha una sua tradizione”. La questione è tutt’altro che risolta, evidentemente.

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