“Questo trattamento è incostituzionale, mi è imposta una censura insensata che limita la mia difesa. La vicenda è stata usata dalla politica, ne è un esempio lampante l’arrivo dei parlamentari Pd in carcere, testimoniando come sia stato strumentalizzato il 41bis per fini politici“. Così Alfredo Cospito, l’anarchico rinchiuso nel carcere di Opera con il 41bis, ha parlato nell’aula del Tribunale di Torino dove si aspetta la sentenza per il processo che lo vede imputato.
“Non posso tacere, lo devo ai condannati a morte, a chi è stato lasciato morire e a chi si sta lasciando morire per far sentire la propria voce. Lo devo a Domenico Boccelli, in sciopero della fame da quattro mesi. A sostenerlo pochi rivoluzionari anarchici, perché Domenico per lo Stato è un mafioso e quindi indifendibile carne da macello, per lui la Costituzione non vale e non ci sarà nessuna passerella politica, non farà notizia neanche da morto”. “Da quando sono al 41 bis tocco solo cemento”, ha aggiunto Cospito, sottolineando che il 41bis va abolito.
Dopo l’intervento in aula a Torino è scattato l’applauso dei presenti.