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“Sicuro che i The Borderline abbiano ‘chiuso’ il canale? Così non sembra. Stanno ancora guadagnando”

Basta cercarli su YouTube, per trovare ancora intatto il canale YouTube. Presenti anche tutti i filmati caricati fino a questo momento, con migliaia (ma anche milioni) di visualizzazioni

di Paolo Aruffo

“Il nostro pensiero ora è solo per Manuel”, hanno assicurato i TheBorderline annunciando la chiusura della loro attività. Ma c’è un aspetto (economico) che fa discutere. Cosa ne sarà di quel canale, dov’erano nati qualche anno fa e con quasi 600.000 iscritti? Dopo il tragico incidente stradale – in cui ha perso la vita Manuel, un bimbo di soli 5 anni – il gruppo di youtuber romani che era alla guida dell’auto ha deciso di “interrompere ogni attività”. Lo si apprende da un messaggio che loro stessi hanno pubblicato sul web. “I TheBorderline esprimono alla famiglia il massimo, sincero e più profondo dolore – si legge nel comunicato -. Quanto accaduto ha lasciato tutti segnati con una profonda ferita, nulla potrà più essere come prima. L’idea di TheBorderline era quella di offrire ai giovani un intrattenimento con uno spirito sano. La tragedia accaduta è talmente profonda che rende per noi moralmente impossibile proseguire questo percorso”. “Pertanto, il gruppo The Borderline interrompe ogni attività con quest’ultimo messaggio. Il nostro pensiero è solo per Manuel”, hanno concluso.

La notizia, come si poteva immaginare, è stata commentata da molti anche sui social. “Non credo ad una parola che peraltro ha scritto il loro avvocato”, scrive Anna. E ancora altri commenti: “Non potevano fare altro se hanno un po’ di coscienza”, “Saranno più le minacce che altro. ‘Lo spirito sano’ se lo potevano evitare. Devono pagare e tanto anche”. Ma ci sono alcuni messaggi, in particolare, che fanno riflettere. In tanti hanno sottolineato un fatto, che riguarda proprio il canale YouTube dei creator romani. “È ancora aperto perciò ci stanno ancora guadagnando, va chiuso”, scrive un utente. E come lui anche altri: “Il canale è ancora aperto e continua a fruttare”, “Sicuro che abbiano ‘chiuso’ il canale? Così non sembra”.

Infatti, basta cercarli su YouTube, per trovare ancora intatto il canale YouTube. Presenti anche tutti i filmati caricati fino a questo momento, con migliaia (ma anche milioni) di visualizzazioni. I video sono disponibili, come se nulla fosse accaduto, con tanto di pubblicità, like e commenti attivi. Quest’ultimi, ormai, solo intrisi di rabbia e sdegno da parte del pubblico, probabilmente anche lo stesso pubblico che fino al giorno che ha preceduto l’incidente, li ha sostenuti e idolatrati. Certo, magari è una questione di tempi tecnici per la chiusura ma il pubblico ora è deluso, ferito ed arrabbiato. Cosa intendono, dunque, i TheBorderline quando hanno scritto che “interrompono ogni attività”, tanto è il dolore? Che non pubblicheranno più video ma nel frattempo continueranno a monetizzare con quelli già caricati? Intanto continuano le indagini per chiarire tutti i punti ancora oscuri del dramma che si è consumato a Roma, e più precisamente nel quartiere di Casal Palocco. I funerali del bambino si svolgeranno nei prossimi giorni dopo il nulla osta della Procura, che ha disposto l’autopsia all’istituto di medicina legale di Tor Vergata. I pm vogliono avere un quadro chiaro delle cause della morte del piccolo Manuel, dichiarata circa una ora e mezza dopo l’incidente, dopo il drammatico tentativo di salvargli la vita messo in atto dal personale del 118.

“Sicuro che i The Borderline abbiano ‘chiuso’ il canale? Così non sembra. Stanno ancora guadagnando”
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